Titoli di risparmio per l'economia meridionale: si allunga la lista delle emissioni da parte delle banche campane. È di ieri l'ultimo via libera della Consob alla alla pubblicazione di tre prospetti informativi per un totale di altri 10 milioni di euro dedicati alle imprese regionali.
Si tratta di quelli della Bcc di Napoli presieduta da Amedeo Manzo per due milioni di euro, della Bcc di Capaccio Paestum guidata da Lucio Alfieri per due milioni e della Bcc dei Comuni Cilentani che fa capo a Giuseppe Guglielmotti per otto milioni. In totale finora i Sud-bond autorizzati emessi da dodici istituti di credito con sede in Campania sono pari a 86,4 milioni di euro.
In realtà i soldi che arriveranno in regione sono di più se si considera per esempio che sempre ieri la Consob ha detto sì a un'emissione di Banca Carime di 100 milioni. L'istituto presieduto da Andrea Pisani Massamormile conta infatti in Campania ventotto sportelli in provincia di Salerno.
I Sud bond sono obbligazioni speciali previste dal decreto anticrisi varato un anno fa dal ministero dell'Economia e delle Finanze. La norma, recita il testo, mira a consentire alle banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie di emettere titoli di risparmio per favorire il riequilibrio territoriale dei flussi di credito per gli investimenti a medio e lungo termine delle Pmi e per sostenere progetti etici nel Mezzogiorno. A fornire materialmente questi flussi sono le famiglie (i Sud-bond possono essere sottoscritti da persone fisiche che non esercitano attività di impresa).
Saranno loro, dunque, a prestare le risorse agli istituti di credito, che dovranno poi utilizzarle per finanziare progetti d'investimento di durata superiore a 18 mesi delle piccole e medie imprese di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia, come prevede il provvedimento. Per favorire la raccolta il Tesoro ha previsto una tassazione di favore. L'imposta sostitutiva sugli interessi maturati sarà solo del 5 per cento contro il 20 per cento della nuova aliquota sui capital gain e addirittura più bassa di quella sui titoli di Stato, rimasta invece invariata al 12,5 per cento.
Secondo quanto previsto dal decreto, l'ammontare annuo massimo di titoli del risparmio meridionale che potrà essere emesso dalle banche non potrà superare 3 miliardi di euro. Questo importo potrà essere modificato ogni anno attraverso un provvedimento ad hoc del ministero dell'Economia.
Secondo il Dipartimento del Tesoro, "nel caso di emissione dí tutto l'importo, la misura avrebbe un impatto molto consistente in considerazione del livello attuale dei nuovi impieghi del Mezzogiorno". Se infatti fosse raggiunto tutto l'ammontare previsto, ossia 3 miliardi, gli impieghi delle banche nel Sud aumenterebbero del 6-7 per cento in base alle stime. Il termine "nuovi impieghi", del resto, non è stato utilizzato a caso dal dicastero. La tassazione agevolata al 5 per cento, infatti, potrà essere concessa alle banche solo per il finanziamento di nuovi progetti e non per sostituire prestiti già esistenti nei confronti delle aziende meridionali.
Data Pubblicazione sul portale: 03 Luglio 2012 Fonte: Il Denaro.it Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo Redazione: Redazione Sistema Puglia Letto: 51 volte