Vendola: basta il rigore ora apriamo i cantieri. Follia bloccare investimenti
«Non è una ribellione nei confronti del rigore, è una rivolta nei confronti dell'ottusità ideologica, del cinismo sociale, della contradditorietà economica di un rigore a senso unico, sclerotizzato nelle sue formule e nei suoi riti». rivendica con orgoglio la scelta assunta nei giorni scorsi in giunta di sforare i vincoli sulla spesa del Patto di Stabilità. E spiega, così, il merito della sua discesa in campo nelle primarie del centrosinistra e nella battaglia contro il rigorismo del «governo dei Professori».
Presidente, un segnale al Paese e un'opa sul governo che verrà?
«Il patto di stabilità rappresenta oggi la peggiore tra le politiche recessive: vogliamo dare un segnale forte a tutte quelle politiche intrise di liberismo e di monetarismo che oggi svelano il loro totale fallimento in Italia come nel resto d'Europa. E sono stupefatto che in Italia, a differenza che nel resto del mondo dove almeno ci si chiede cosa sia meglio tra il fiscal compact recessivo e le politiche di espansione, tutta la classe dirigente sia concentrata solo sulle scelte di recessione piuttosto che su quelle di crescita, diventando quindi più liberisti dei liberisti e più monetaristi dei monetaristi e dimostrando nei fatti un provincialismo da Paese ultimo della classe».
Fitto obietta: roba da Masaniello, piuttosto Vendola intervenga sulla spesa corrente della Regione.
«Personalmente sono per i tagli alla spesa pubblica corrente e l'ho dimostrato in questi anni, ridimensionando di oltre un miliardo il debito che la Puglia aveva accumulato proprio negli anni del governo Fitto. Abbiamo ridotto di molto la spesa corrente e stabilizzato il deficit sanitario, che viaggiava sui 350 milioni di euro all'anno e oggi si attesta su 100 milioni interamente coperti dal Bilancio. Anzi, proprio perché siamo un'amministrazione virtuosa abbiamo bisogno di liberare una parte di risorse regionali per alimentare la vita economica e produttiva, invece di assistere indifferenti alla de-crescita e alla disoccupazione. Rigore sì, ma per me significa contrazione della spesa corrente e liberazione della spesa per investimenti».
Ci spieghi.
«Un conto è far dimagrire considerevolmente i costi della pubblica amministrazione, condizionare la spesa a criteri persino draconiani, di severità contabile, altro conto è castrare la spesa in conto capitale e cioé bloccare gli investimenti e impedire quell'unica strategia che può consentire di vedere la luce nel buio tunnel della crisi. De-finanziare gli investimenti sottoponendoli ai vincoli del Patto significa rinviare di molti anni l'appuntamento con la tanto evocata crescita».
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Da "La Gazzetta del Mezogiorno.it" del 19 ottobre 2012
Data Pubblicazione sul portale: 19 Ottobre 2012 Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno.it Aree Tematiche: Rassegna Stampa, Sistema Puglia Redazione: Redazione Sistema Puglia Letto: 13 volte