L'Italia ha finalmente ratificato la Convenzione del Lavoro Marittimo (MLC, 2006) entrata in vigore lo scorso venti agosto. La ratifica sarà ufficiale nel momento in cui il Governo italiano consegnerà lo strumento di ratifica al direttore dell'ILO, Guy Ryder, entrando così a far parte dell'oramai nutrito gruppo dei paesi pronti ad applicare la nuova legge del mare. La ratifica italiana è il risultato di un lungo percorso, e non privo di ostacoli, al quale hanno contribuito tutti gli attori interessati a livello ministeriale e delle parti sociali. Momento cruciale è stato senz'altro l'incontro a Roma del 5 febbraio 2013 nel corso del quale Cleopatra Doumbia-Henry, direttrice del Dipartimento delle Norme Internazionali del Lavoro dell'ILO, ha accolto le preoccupazioni di tutte le parti sollecitandole a trovare soluzioni alle problematiche tecniche connesse alla ratifica della Convenzione.
Un momento storico per il nostro paese e per il mondo intero, così come ha sottolineato la stessa Doumbia-Henry che, all'indomani dell'entrata in vigore della Convenzione non ha nascosto il suo entusiasmo: "La MLC, 2006 è adesso una legge internazionale e il settore marittimo non sarà mai più lo stesso".
Una previsione realistica considerando che questa carta dei diritti riguarderà circa un milione e mezzo di lavoratori marittimi ed impegnerà governi e parti sociali in uno sforzo congiunto per la sua corretta applicazione garantita sia dalle ispezioni nei porti sia dal monitoraggio dell'ILO. La MLC, 2006 porterà un vero cambiamento nella vita di tantissimi lavoratori che vedranno finalmente affermato il loro diritto a un lavoro dignitoso su scala globale attraverso criteri riconosciuti fra cui età minima, tempi di lavoro e di riposo, salari e ferie, diritti sindacali, protezione sociale, salute e sicurezza. Attraverso il riconoscimento degli standard, il settore si aprirà inoltre a una nuova composizione della forza lavoro, al momento sostanzialmente maschile: la Convenzione aprirà le porte dell'impiego in mare a donne e giovani ponendosi così come strumento effettivamente in grado di creare nuova occupazione attraverso il riconoscimento dei diritti.
La speranza della Doumbia-Henry è ora quella che si possa raggiungere, a breve, una ratifica universale. Un obiettivo solo apparentemente impossibile considerando che i meccanismi studiati dall'ILO per un'effettiva applicazione della MLC, 2006 prevedono grossi disincentivi per gli Stati che non intendessero ratificare. In particolare, le navi non a norma sarebbero soggette a ispezioni molto più dettagliate nei porti degli Stati firmatari. I controlli potrebbero durare giorni e rivelarsi molto costosi per gli armatori costretti a tenere la loro nave inattiva a tempo indeterminato.
Al contrario, la ratifica della Convenzione da parte dello Stato di appartenenza e il possesso delle relative certificazioni garantiranno dei vantaggi grazie alla velocizzazione delle pratiche e il conseguente aumento della produttività. Si tratta dunque di un sistema innovativo che intende premiare i virtuosi e scoraggiare chi non intende conformarsi. Importante anche lo sforzo sulla formazione con corsi specifici per ispettori, consulenti legali e per operatori di navi da crociera presso il Centro di formazione dell'ILO di Torino.
In attesa della ratifica universale è da notare come la MLC, 2006 stia già facendo passi da gigante: al momento dell'entrata in vigore già quasi 50 membri dell'ILO, che rappresentano il 75% del tonnellaggio lordo globale, avevano ratificato il documento.
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Sito di riferimento:http://www.ilo.org/
Data Pubblicazione sul portale: 17 Settembre 2013 Fonte: Il Portale del Lavoro Dignitoso Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche e Mercato del Lavoro Redazione: Redazione Sistema Puglia Letto: 95 volte