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Ispel. Morti bianche riconducibili a errori di procedura

 In relazione all'incidente sul lavoro verificatosi presso la raffineria "Saras" di Sarroch, il professore Antonio Moccaldi, commissario straordinario dell'Ispesl, dichiara quanto segue:

"L'incidente della raffineria della SARAS che fa seguito agli infortuni mortali connessi alla cisterna in Puglia e al depuratore di Catania, è l'ennesimo grave incidente sul lavoro in cui si ripetono in un sequenza drammatica eventi che evidenziano la mancanza di conoscenza delle procedure di lavoro in ambienti chiusi e nei quali può non essere nota a priori la qualità dell'aria.

Peraltro stando alle prime fonti di agenzia l'incidente ha riguardato ancora una volta i lavoratori di una ditta esterna con lavori in appalto. I tragici fatti mettono in evidenza l'urgente ed inderogabile necessità di mettere in atto il documento di valutazione dei rischi per tutti i soggetti che a qualunque titolo operano all'interno di ambienti di lavoro e il rispetto delle procedure di sicurezza previste. La modalità dell'accadimento dell'incidente conferma purtroppo i dati dello studio dell'Ispesl realizzato su 2500 casi di infortuni mortali e gravi che mostra come la causa più frequente di infortunio mortale sia riconducibile a "errore di procedura" nel 59,1% dei casi accompagnato spesso la carenza di "formazione e informazione". In merito al caso specifico, che ha riguardato l'accesso in ambiente chiuso sospetto di inquinamento, l'Ispesl in relazione a queste tipologie di lavori ha recentemente definito una linea guida, al fine di migliorare l'informazione e la formazione dei responsabili e dei lavoratori, che è a disposizione delle aziende".           
Sito di riferimento: http://www.ispesl.it/documentazione/linee.asp

Data Pubblicazione sul portale: 29 Maggio 2009
Fonte: Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Lavoro e Formazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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