N.I.D.I. - FAQ

 

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52 - (D) Ho già aperto una partita IVA da meno di 6 mesi e l'attività è già operativa.
Con il bando NIDI vorrei aprire con la medesima partita IVA un'altra sede in un comune differente.
Vorrei sapere se tale ipotesi è compatibile con il bando.

(R)
La fattispecie da lei indicata non è compatibile con le previsioni dell'Avviso, in quanto in contrasto con più articoli dello stesso.
Innanzitutto, l'art.2, comma 1 prevede che "La misura è destinata a soggetti appartenenti a categorie svantaggiate così come specificato di seguito, che intendano avviare, sul territorio della regione Puglia, un’iniziativa imprenditoriale...", pertanto è finalizzata all'avvio di una nuova impresa e non a nuovi investimenti per un'impresa già operante.
Inoltre, l'art.4, comma 1 prevede che "le domande di accesso devono riguardare progetti finalizzati alla nascita di nuove imprese. Pertanto, non saranno ritenute esaminabili domande relative ad iniziative che siano di fatto in continuità operativa e gestionale o che si configurino come rilevamento o ampliamento di imprese preesistenti." Nel caso da lei ipotizzato il progetto non è finalizzato alla nascita di una nuova impresa, ma all'ampiamento di un'impresa pre-esistente.
51 - (D) Ho presentato domanda per un'attività di estetista a gennaio e sono in attesa di essere chiamata per il colloquio.
Essendo donna, potrò avere le agevolazioni previste dal nuovo avviso?

(R)
No. Avendo presentato la domanda a valere sul precedente Avviso, le agevolazioni saranno quelle previste prima del 17/2.
Qualora voglia fruire delle agevolazioni previste dal nuovo avviso, dovrà rinunciare alla domanda già presentata e presentarne una nuova.
50 - (D) Siamo un gruppo di giovani con età inferiore ai 35 anni appassionati di sport. Vorremmo avviare un'attività di gestione di impianti sportivi (calcetto e padel) e per realizzare i campi ci servono circa 120.000 euro. Vorremmo sapere se l'attività e ammissibile e se, essendo una compagine giovanile, possiamo avere il 75% a fondo perduto?

(R)
Innanzitutto si evidenzia che per progetti di tale importo si può presentare la domanda esclusivamente come "nuova impresa", in quanto per le "compagini giovanili" è previsto un limite di investimenti fissato a 50.000 euro.
Inoltre, si evidenzia che l'art.14, comma 1 dell'Avviso prevede che debbano essere valutate le competenze professionali dei richiedenti in rapporto all’iniziativa da avviare. Se i soci hanno solo una passione per lo sport, ma sono privi di competenze professionali, la domanda potrebbe non essere ammissibile.
49 - (D) Sono una donna e vorrei avviare un'attività di Bed & Breakfast. Come impresa femminile, posso fare investimenti fino a 100.000 euro e avere il 75% a fondo perduto e il 25% di prestito?

(R)
No. Le attività ricettive rientrano tra le IMPRESE TURISTICHE e non tra le IMPRESE FEMMINILI. Pertanto le agevolazioni saranno per il 50% a fondo perduto e per il 50% come prestito.
48 - (D) Vi chiedo se è possibile avviare un'attività di home restaurant.
Si tratterebbe di un'attività di ristorazione in una abitazione di proprietà e le agevolazioni riguarderebbero l'acquisto dell'attrezzatura e dei mobili per la ristorazione, oltre ad alcuni lavori edili.
Si chiede se tale fattispecie sia ammissibile alle agevolazioni del bando Nidi.

(R)
A tale attività, al momento dell'iscrizione alla Camera di commercio, sarà attribuito codice 56.21.00 (Catering per eventi, banqueting), per il quale il bando Nidi prevede che sia necessario rispettare quanto previsto dall'art.3, comma 4 dell'Avviso (E’ possibile presentare domanda preliminare di agevolazione nel settore della ristorazione con e senza cucina, esclusivamente se almeno uno dei componenti della compagine imprenditoriale è in possesso di diploma di qualifica professionale di operatore della ristorazione ovvero di esperienze lavorative documentate -con regolare versamento contributivo-, della durata complessiva di almeno sei mesi, presso strutture della ristorazione.)
Per quanto previsto dalle norme vigenti, per tale tipologia di attività è necessario rispettare tutte le norme igienico/sanitarie ed edilizie relative alle attività di ristorazione tradizionale e, in un'immobile ad uso abitativo non è possibile svolgere attività d'impresa nel settore della ristorazione.
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