PIA Piccole Imprese 2015 - FAQ

 

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  - (D) una ditta individuale è stata conferita in una srl. la società conferitaria, risultante dall'operazione straordinaria, ora vorrebbe presentare una PIA piccole imprese. Come UlA, già la singola srl aveva 23 ULA, mentre il fatturato risultava inferiore rispetto alla media richiesta di 1,5 mln negli ultimi tre anni. Essendo il soggetto risultante dall'operazione straordinaria unico, si può considerare il fatturato cumulato dell'ultimo triennio tra la ditta individuale e la società conferitaria? Si precisa che la ditta individuale si è estinta nell'operazione di conferimento.

(R)
Il comma 1 dell’art. 3 stabilisce quanto segue:
“Può presentare domanda per le agevolazioni di cui al presente Avviso una impresa di piccola dimensione, come da definizione di cui all’Allegato I del Regolamento (UE) 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014, in regime di contabilità ordinaria, che alla data di presentazione della domanda abbia già approvato almeno tre bilanci di esercizio, che abbia registrato nei tre esercizi precedenti un fatturato medio non inferiore a 1,5 milioni di euro e che abbia registrato, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, un numero di ULA almeno pari a 10. Nel caso in cui l’istanza di accesso sia presentata da un’impresa di piccole dimensioni non attiva, la piccola impresa controllante deve avere approvato almeno tre bilanci alla data di presentazione della domanda, deve aver registrato nei tre esercizi precedenti un fatturato medio non inferiore a 1,5 milioni di euro ed aver registrato, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, un numero di ULA almeno pari a 10”.
Detto ciò, si rammenta che il fatturato medio degli ultimi tre esercizi si determina sommando la voce A1 del conto economico degli ultimi tre bilanci approvati riferiti all’impresa proponente e dividendo per tre.
Infine, si evidenzia che la ditta individuale prima del conferimento nella srl era un soggetto autonomo e distinto dalla srl quindi quanto proposto non è assolutamente fattibile.
  - (D) con la presente si chiede se un'azienda che partecipa al bando PIA piccole imprese può acquistare un'immobile di una società sottoposta a procedura concorsuale (nel caso di specie un'impresa sottoposta a concordato preventivo)

(R)
L’acquisto di un immobile tramite procedura giudiziale è ammissibile. Si ribadisce che la spesa per poter essere ammissibile dovrà essere sostenuta successivamente alla ricezione della comunicazione di ammissibilità alla fase di presentazione del progetto definitivo.
  - (D) Una azienda che opera nel settore della produzione di protesi (codice ateco 32.50.3) intende realizzare (utilizzando altre fonti) un capannone. In detto capannone verrà realizzato:
un laboratorio per ricerca e sviluppo (studio nuovi materiali per protesi e nuove soluzioni realizzative);
una nuova linea di produzione.
Posto che trattasi di una piccola impresa (circa 40 dipendenti e un fatturato medio di circa 2,5 milioni di euro), sono a chiedere se, almeno in linea di massima, ci sono le condizioni per proporre un progetto su bando in questione.
Si vogliono ovviamente assumere anche dei ricercatori per sviluppare le attività di R&S.

(R)
Relativamente a quanto esposto non si rilevano motivi ostativi alla presentazione di una istanza di accesso nell’ambito del PIA.
  - (D) E' possibile avviare gli investimenti a valere sul PIA Piccole Imprese una volta ottenuta la comunicazione di ammissione della proposta alla fase successiva di presentazione del progetto definitivo ?

(R)
Salve, come riportato nella comunicazione ricevuta, ai sensi dell’art. 52, comma 4, del Reg. 17/2014, i programmi di investimento devono essere avviati successivamente alla data della comunicazione.
Pertanto, si ribadisce che l’avvio dell’investimento può avvenire solo successivamente alla data di ricezione della predetta comunicazione di ammissibilità e notifica dell'Atto Dirigenziale di approvazione dell'istanza di accesso.
  - (D) una piccola impresa operante nel settore industriale, avente i requisiti per accedere al Bando PIA Piccole Imprese, vorrebbe realizzare una nuova unita produttiva ovvero impianto a biogas per la produzione di biometano , acquistando scarti / rifiuti agricoli (sanse vergini di olive) .
Si chiede se la predetta tipologia di attività potrebbe essere agevolata con il Bando Pia Piccole Imprese?


(R)
La produzione di gas ai fini di approvvigionamento mediante carbonizzazione del carbone o utilizzando sottoprodotti agricoli o rifiuti rientra nel codice Ateco 35.21.00 non ammissibile nell’ambito dei PIA.
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