Imprese e sindacati europei hanno firmato un accordo in cui dichiarano guerra al mobbing e si impegnano a collaborare strettamente con un solo obiettivo: tolleranza zero verso ogni forma di violenza e di abuso sul lavoro.
Il mobbing è un fenomeno che secondo gli ultimi dati riguarda un dipendente su 20, dunque il 5% dei lavoratori europei. Purtroppo è un fenomeno che avanza, e per questo Business Europe (la Confindustria europea) e la Confederazione dei sindacati europei (Ces) hanno deciso di intervenire per rafforzare la loro collaborazione, con l'intenzione di prevenire nei posti di lavoro ogni tipo di bullismo, di molestia sessuale e di violenza psicologica. ''Oggi l'Europa sociale ha fatto un importante passo in avanti'', commenta il commissario Ue, Vladimir Spidla, il quale auspica che ora ''il successo del dialogo sociale produca risultati concreti''. L'intesa - che giunge dieci mesi dopo le consultazioni con le parti sociali fatte dalla Commissione Ue - condanna ogni forma di violenza sul lavoro. Si ricorda quindi l'obbligo che le imprese hanno di proteggere i propri dipendenti, adottando procedure da seguire in caso di situazioni di mobbing, a partire da passi informali come quello di far intervenire in prima battuta una persona che ha la fiducia sia della direzione che dei lavoratori. Le denunce dovranno quindi dare vita ad un'inchiesta ed essere affrontate rapidamente. Quindi, contro chi perpetra azioni di mobbing dovranno essere prese misure appropriate, comprese azioni disciplinari fino al licenziamento, mentre le vittime dovranno ricevere tutto il sostegno necessario per un rapido reinserimento. - |