Continua a crescere il costo del lavoro in Italia, soprattutto nei servizi. Nel primo trimestre dell'anno, segnala l'Ocse, l'incremento nel comparto è risultato pari al 2,1%, esattamente il triplo rispetto alla media dell'area ferma allo 0,7%. Su base tendenziale la crescita è stata addirittura del 6,7% contro una media del 2,1%.

Nell'industria l'aumento è risultato pari all'1,3% rispetto all'ultimo trimestre del 2007 e del 4,5% su base annua, a fronte di una media generale pari allo 0,5% per entrambi i dati.


Sul fronte dei servizi, nell'area Ocse, hanno fatto peggio dell'Italia soltanto Ungheria (+3% congiunturale, +10% tendenziale) e Slovacchia (+2,5% e 6,7%). Nell'industria ci superano Canada (+2,4%), Norvegia (+1,8%), Australia (+1,6%), Danimarca (+1,4%) e Nuova Zelanda (+1,4%) nel confronto congiunturale. Su base annuale, però, risaliamo al quarto posto alle spalle delle sole Norvegia (9,2%), Danimarca (+5,1%) e Australia (+5%).

Per quanto riguarda i Paesi più virtuosi, il primo trimestre dell'anno ha visto il costo del lavoro nei servizi scendere soltanto in Corea del Sud (-0,4%). Nell'industria hanno invece visto scendere il dato congiunturale Corea del Sud (-2,6%), Austria (-0,7%), Germania (-0,3%), Francia (-0,1%) e Svezia (-0,1%). Su base tendenziale, oltre alla solita Corea (-7,3%), spiccano invece anche i risultati di Slovacchia (-3,2%) e Finlandia (-2,2%), cui si aggiungono Olanda (-1,5%), Germania (-1,3%), Austria (-0,9%), Francia (-0,7%), Giappone (-0,7%), Portogallo (-0,4%), Usa (-0,2%) e Repubblica ceca (-0,2%).       -