Ti trovi in: Accedi per Aree Tematiche : Pianeta Lavoro

Cnel: il differenziale retributivo di genere in Italia è ancora elevato
Immagine associata al documento: Cnel: il differenziale retributivo di genere in Italia è ancora elevato Si è tenuto questa mattina al Cnel in V.le David Lubin, 2 a Roma, un seminario nel quale sono stati presentati i risultati di una indagine Isfol su "I differenziali retributivi di genere nel nostro Paese", alla presenza di qualificate esponenti istituzionali e delle forze sociali tra le quali: Isabella Rauti Capo Dipartimento alle Pari Opportunità, Fausta Guarriello Consigliera Nazionale di Parità, Eugenia Maria Roccella Sottosegretario al Lavoro, alla Salute e alle Politiche Sociali.
Seppur sancita a livello costituzionale, la parità di trattamento tra uomini e donne sul mercato del lavoro appare ben lungi dall'essere realizzata. Sovra-rappresentate nella maggior parte delle forme di lavoro atipico, le donne subiscono anche un trattamento salariale inferiore a quello degli uomini. Colpa del tetto di cristallo, che ne impedisce progressioni di carriera paragonabili a quelle dei colleghi; colpa della difficoltà a conciliare lavoro fuori e dentro le mura domestiche, frutto di modelli culturali ancora pervasivi e di assenza di servizi adeguati; colpa di fenomeni discriminatori diretti ed indiretti dentro e fuori il mercato del lavoro.

I risultati dell'indagine Isfol dimostrano come, nonostante un sempre maggiore livello di istruzione e di competenze, il differenziale retributivo di genere in Italia oscilli tra i 20 ed i 25 punti percentuali, senza vistosi segnali di inversione di tendenza.

Tra i fattori che contribuiscono a generare forbici retributive così pronunciate vi è il fenomeno della segregazione orizzontale, che relega le donne in professioni e settori a minore retribuzione e quello della segregazione verticale, che impedisce alle donne di crescere professionalmente all'interno delle imprese. Ma ad ostacolare la carriera femminile non vi è solo il famigerato tetto di cristallo: sempre più pervasivo è il fenomeno del cosiddetto pavimento appiccicoso, per il quale molte lavoratrici rimangono intrappolate in posizioni lavorative poco sicure e mal retribuite. Il differenziale retributivo di genere viene spesso spiegato facendo ricorso alle diverse caratteristiche di lavoratori e lavoratrici, non tanto in termini di preparazione specifica, ma soprattutto in termini di quantità di lavoro e di esperienza specifica accumulata nel posto di lavoro. Seppur cautamente rispetto ad un dibattito teorico fortemente controverso, l'indagine Isfol ripropone il tema della discriminazione tra i fattori esplicativi di un fenomeno che caratterizza comunque tutte le principali economie avanzate. Quasi l'80% del differenziale retributivo mediamente osservato nel mercato del lavoro italiano, infatti, non è spiegato né dalle caratteristiche individuali né da quelle occupazionali di uomini e donne.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 15 Luglio 2008
Fonte: Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
Letto: 89 volte