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Università: La Fotografia Fornita dai Rapporti ANVUR E ARTI
Immagine associata al documento: Università: La Fotografia Fornita dai Rapporti ANVUR E ARTI Ieri mattina a Bari, presso la "Sala Contento" del Dipartimento di Giurisprudenza, la prima presentazione al Sud del rapporto dell'ANVUR sullo stato del sistema universitario e della ricerca e il report curato dall'ARTI sull'analisi regionale del sistema universitario italiano
"Il monitoraggio e la valutazione intesi come strumenti di lavoro: è su questo che ARTI ha puntato. Per questo motivo, i dati dei rapporti presentati oggi e la discussione che ne seguirà costituiranno un'utile traccia per poter progettare interventi di supporto al sistema universitario pugliese".
Con queste parole Eva Milella, presidente di ARTI Puglia, ha dato inizio al convegno "L'Università al bivio.
Didattica e ricerca alla prova dei numeri", organizzato da Regione Puglia e ARTI, nell'ambito del progetto "Osservatorio Regionale dei Sistemi 'Istruzione e Formazione", finalizzato a presentare i rapporti dell'ANVUR e dell'Agenzia.

Per Sebastiano Leo, assessore alla Formazione e Lavoro della Regione Puglia, "il sistema universitario pugliese possiede tante eccellenze, ma può sempre migliorare per risultare più competitivo. Sarebbe auspicabile che le università pugliesi potenziassero le loro sinergie lavorando come un sistema unito, per fornire la migliore formazione alla popolazione pugliese; per questo motivo, nell'ottica di rendere il sistema universitario locale sempre più attrattivo, nei prossimi mesi la Regione Puglia si impegnerà a fornire un sostegno importante agli studenti".

Il focus sui due studi
Il Secondo rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca, realizzato da Daniele Checchi, consigliere ANVUR - l'Agenzia indipendente che valuta l'insegnamento, la ricerca e la terza missione del sistema universitario e degli enti di ricerca vigilati dal MIUR - fotografa un sistema in forte mutamento, attraverso l'analisi dell'evoluzione nell'ultimo biennio di una serie di fenomeni. Tra le principali evidenze, lo studio ha rilevato: l'incremento della produzione scientifica dei ricercatori italiani, oggi ai livelli di produttività dei francesi e superiore ai tedeschi, nonostante la diminuzione costante dei fondi pubblici disponibili per la ricerca; la crescita costante della componente femminile nel corpo docente, sebbene sempre lontana dal 50%; l'accresciuta mobilità territoriale degli studenti. Restano poi criticità quali: la bassa percentuale di popolazione giovanile (tra i 25 e i 34 anni) in possesso di una formazione terziaria; il permanere del blocco del turn over, con il conseguente impoverimento della popolazione docente, solo parzialmente compensato dal reclutamento di ricercatori a tempo determinato; e soprattutto la quota troppo bassa di PIL destinato a ricerca e sviluppo nel periodo 2011-2014, pari ad una media dell'1,27% in Italia, contro una media UE-28 dell'1,92% e OCSE del 2,35%.

La specificità dello studio coordinato dall’ARTI, Il sistema universitario italiano: un’analisi regionale, che è stato illustrato da Vito Peragine e Laura Serlenga, dell’Università di Bari, è invece duplice. Attraverso una metodologia innovativa di costruzione di un patrimonio informativo originale e unico nel suo genere in Italia (poiché realizzato attraverso la raccolta e l’integrazione di dati e indicatori di risultato da una pluralità di fonti ufficiali), lo studio ha consentito di indagare in maniera approfondita i meccanismi che regolano la relazione tra input (risorse umane e finanziarie) e output (le performance in termini di produzione scientifica, attrattività, capacità di fundraising delle università), consentendo un confronto regionale.

Lo studio ha evidenziato che il calo degli immatricolati negli atenei pugliesi è più pronunciato che nel caso italiano; dal 2004 al 2011 la contrazione è in Italia del 16%, in Puglia del 22,2%.
Tuttavia, nel corso del tempo si registra tra gli studenti pugliesi una leggera flessione della percentuale dei fuori corso in linea con il dato nazionale: nel 2011 sono pari al 38%, 5 punti percentuali in più rispetto al dato nazionale. Il fenomeno delle immatricolazioni fuori regione di studenti pugliesi è piuttosto rilevante: circa un terzo degli studenti decide di immatricolarsi in un ateneo fuori della regione. Il trend dei laureati segue quello degli iscritti e degli immatricolati, con una percentuale più elevata di laureati con il massimo dei voti (28% in Puglia contro 21% dato nazionale). Il corpo docente si è ridotto in Puglia in percentuali più elevate che nella media nazionale; tra i docenti in Puglia vi è un numero maggiore di ricercatori e, soprattutto, di associati e un numero inferiore di ordinari. Questi dati sono collegabili alla forte contrazione delle risorse del Fondo di Finanziamento Ordinario destinate alle Università statali pugliesi, pari a circa il 12% nel periodo 2008-2014 rispetto al 9,8% del dato complessivo nazionale. Tuttavia, nel complesso, il sistema universitario pugliese è caratterizzato da buoni livelli di performance, in termini di produzione scientifica e di didattica.[...]

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Data Pubblicazione sul portale: 10 Giugno 2016
Fonte: ARTI - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Ricerca e Innovazione Tecnologica, Lavoro e Formazione, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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