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Mercato interno, rapporto della Commissione europea
Immagine associata al documento: Mercato interno, rapporto della Commissione europea La Commissione europea ha pubblicato l'ultimo quadro di valutazione del Mercato Interno (Scoreboard, ottobre 2015) che fotografa la performance di attuazione della normativa europea analizzando la situazione di ogni Stato membro. Il mercato unico ha un ruolo fondamentale per favorire la crescita dell'Unione Europea ma "fondamentale", sottolinea la Commissione europea, è proprio la tempestività di recepimento della legislazione UE per conseguire gli obiettivi indicati nelle direttive.
In tal senso, è un elemento di attenzione la crescita per l'Italia del deficit di recepimento - ossia la percentuale delle direttive in materia di mercato interno non recepite in tempo negli ordinamenti nazionali - che sale all'1.6% (era lo 0,5% nella precedente rilevazione) a fronte di una media UE dello 0.7%. Sale anche il deficit di conformità (che misura la percentuale delle direttive recepite in modo non corretto) arrivato all'1.6% con la media UE che si attesta allo 0.7%.

Migliora invece lo stato delle infrazioni: sono 9 in meno rispetto lo scorso Scoreboard. Tuttavia resta ancora problematica la situazione italiana, con 58 procedure di infrazioni pendenti (principalmente nei settori dell'ambiente, gli appalti e la giustizia) e con lunghi i tempi di attuazione delle sentenze della Corte di giustizia.

Per quanto riguarda il Sistema di informazione per il mercato interno - IMI (lo strumento informatico finalizzato a facilitare la cooperazione amministrativa transfrontaliera nel mercato interno) l'Italia raggiunge il risultato migliore, definito dalla Commissione "moderatamente buono". L'IMI ha visto, rispetto all'ultimo rapporto, un significativo miglioramento nella velocità di risposta e nel rispetto delle scadenze concordate. Per l'Italia i valori sono tutti nella media europea, ad esclusione del tasso di soddisfazione delle controparti, lievemente al di sotto della stessa.

Il SOLVIT si conferma uno strumento apprezzato ed efficiente, come testimonia l'aumento del 66% rispetto all'anno precedente dei casi presentati e ricevuti. Quasi cinquemila richieste sono state analizzate dai Centri ed hanno portato alla soluzione del problema sottoposto, al chiarimento sulla mancata violazione della normativa UE oppure alla segnalazione del servizio competente. L'Italia continua a collocarsi al quinto posto per numero di casi gestiti dopo Germania, Francia, Grecia e Spagna.

Il tasso di risoluzione del 93%, riportato dal Centro italiano, continua ad essere superiore alla media europea che si attesta all'85%. Buon risultato per la risoluzione dei casi nei tempi (10 settimane) di chiusura consigliati, con la percentuale che sale al 67% (+ 11 punti rispetto alla precedente rilevazione). Rispettata per l'88% la tempistica di 30 giorni nella preparazione del reclamo da sottoporre ad un altro Centro SOLVIT in lingua inglese (raccolta della documentazione, chiarimento del problema, analisi legale) mentre vanno migliorati i tempi entro i quali si fornisce la risposta iniziale ai reclamanti (7 giorni).

Nel settore degli appalti pubblici, la Commissione europea rileva criticità per quel che riguarda le troppe gare con un solo partecipante, la lentezza delle procedure e la scarsa qualità delle informazioni fornite da chi bandisce la gara.

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Data Pubblicazione sul portale: 12 Novembre 2015
Fonte: Commissione Europea
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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