La crisi sembra allenatore la morsa, in aumento le imprese artigiane salentine
Gli effetti della crisi sembrano non colpire le imprese artigiane in Puglia. Bene soprattutto la provincia di Lecce, che rappresenta il 25,4 per cento delle aziende artigiane (18.283 su 71.985). Il Salento ha fatto registrare l'aumento più importante con ben 98 unità
Gli effetti della crisi sembrano non colpire le imprese artigiane in Puglia. I dati, infatti, evidenziano che ce ne erano 71.867 al primo trimestre di quest'anno, oggi sono 71.985. Un incremento è di 118 unità, pari allo 0,2 per cento. E' quanto emerge dal quinto report sulla nati-mortalità delle attività economiche, elaborato dal Centro studi di Confartigianato imprese Puglia su dati Unioncamere-Infocamere. Bene soprattutto la provincia di Lecce, che rappresenta il 25,4 per cento delle aziende artigiane (18.283 su 71.985). Il Salento ha fatto registrare l'aumento più importante con ben 98 unità (+0,5 per cento). Il saldo positivo è dovuto, principalmente, all'apertura di 69 ditte di costruzioni (da 24.676 a 24.745), pari ad una crescita dello 0,3 per cento. Anche le attività di servizi sono aumentate di 69 unità (da 12.068 a 12.137), pari ad una crescita dello 0,6 per cento. Seguono le agenzie di viaggio e noleggio, con un incremento di 27 unità (erano 1.588, oggi sono 1.615), pari all'1,7 per cento. Diminuiscono, invece, le attività manifatturiere che hanno perso 21 unità (da 16.832 a 16.811). Negativo anche l'andamento del commercio all'ingrosso e al dettaglio, che comprende per la maggior parte aziende erogatrici di servizi alle persone ed alle imprese (meno 12 aziende, da 6.593 a 6.581) e del settore dei trasporti che registra la perdita di 16 imprese (da 3.902 a 3.886). "I dati elaborati dal nostro Centro studi regionale - commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia - registrano per la prima volta dopo molto tempo l'arrestarsi dell'emorragia delle imprese artigiane pugliesi. Certo, parlare di inversione di tendenza è prematuro, ma quantomeno la caduta dei trimestri precedenti sembra essersi arrestata. Continua invece ad arrancare il manifatturiero, sebbene i dati del comparto dimostrino anche in questo caso un miglioramento della tendenza. Tutto ciò - continua il presidente - documenta ancora una volta che, in un contesto decisamente sfavorevole, come quello drammaticamente descritto dal recente rapporto Svimez sul Mezzogiorno, se ci sono imprese che continuano a nascere, quelle sono le imprese artigiane. Queste ultime sono le uniche ad avere le caratteristiche di adattabilità necessarie a farle attecchire anche in un territorio a rischio di desertificazione imprenditoriale. Ecco perché è più che mai necessario supportare con maggior convinzione l'artigianato, riducendo gli ostacoli che ne minano lo sviluppo: fisco, burocrazia, inefficienza dei servizi pubblici, criminalità: sono queste le pesanti catene che impediscono alle piccole imprese ed alle imprese artigiane di esprimere appieno il proprio potenziale e di guidare non solo la nostra Regione, ma tutto il Mezzogiorno fuori dalle paludi in cui annaspa da decenni". Da "lecceprima.it" del 6 agosto 2015 Leggi l'articolo sul web - |