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Prosegue effetto incentivi, Inps: 268mila nuovi contratti in 4 mesi
Immagine associata al documento: Prosegue effetto incentivi, Inps: 268mila nuovi contratti in 4 mesi Nei primi 4 mesi dell'anno sono stati 268 mila 667 i nuovi contratti attivati al netto delle cessazioni. E' il Rapporto In ps sul precariato a fare il punto. Tra gennaio e aprile, infatti, rispetto allo stesso periodo 2014, sono aumentate le assunzioni a tempo indeterminato (+155.547), i contratti a termine (+44.817) mentre sono diminuite le assunzioni in apprendistato (-11.685).
Le assunzioni dunque salgono a 188.679 a fronte di un calo delle cessazioni a 79.988. Il saldo netto si attesta perciò a quota 268.667 unità. A salire dal 35,51% dello scorso anno al 40,93% del 2015 anche la quota di assunzioni con rapporti stabili. In particolare, dice l'Osservatorio, nel corso dello scorso aprile la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 45%.
Nei primi quattro mesi infatti, calcola ancora l'Inps, le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia, sono state 650.897, il 31,4% in più rispetto all'analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le 'trasformazioni' degli apprendisti, sono state 221.251 (+23,4% rispetto allo stesso periodo del 2014).
Oltre il 61% di tutte le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato effettuate ad aprile fruisce dell'esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015.
Sul fronte delle cessazioni, quelle a tempo indeterminato sono state 513.426, il 4,2% in meno rispetto al primo quadrimestre del 2014, quando erano state 536.044. Sommate a quelle degli apprendisti e dei rapporti a termine, il numero delle cessazioni rilevate nel primo quadrimestre 2015 è di 1.458.862, il 5,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano state 1.538.850.
Geograficamente invece, l'incremento tendenziale delle assunzioni a tempo indeterminato risulta superiore alla media nazionale in Friuli-Venezia Giulia (+ 75,3%), in Umbria (+ 59,4%), nelle Marche (+ 50,6%), nel Piemonte (+ 48,3%), in Emilia-Romagna (+ 47,7%), nel Trentino-Alto-Adige (+ 41,1 %), in Veneto (+ 40,0%), in Liguria (+ 39,7%), in Sardegna (+ 38,7 %), in Lombardia (+ 34,8%) e in Toscana (+ 34,6%).

Da "adnkronos.com" del 10 giugno 2015

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Data Pubblicazione sul portale: 10 Giugno 2015
Fonte: Adnkronos.com
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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