"La Puglia anche nel 2014 raggiunge e supera gli obiettivi comunitari. È questo un risultato importante che conferma la capacità della Regione di rispondere alle esigenze del territorio in un anno particolarmente difficile anche per quanto concerne i limiti sempre più stringenti del patto interno di stabilità che ha fortemente condizionato la capacità di spesa della Regione".
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato il raggiungimento e il superamento dei target di spesa europea Fesr e Fse per il 31 Dicembre 2014.
La spesa certificata complessivamente è pari al 75% dei Programmi FESR e FSE, vale a dire in termini assoluti a 4 miliardi e 96 milioni di euro (di cui 3,160 miliardi di spesa FESR e 936 milioni di spesa FSE).
Nel solo 2014 la spesa certificata è stata pari a circa 975 milioni di euro (di cui 675 m€ a valere sul FESR, con circa 200 milioni in più rispetto al target previsto, e 300 m€ a valere sul FSE).
"L'andamento dei Programmi comunitari nel 2014 - ha spiegato Vendola - ha consentito di sostenere ulteriormente gli investimenti in innovazione ed in apertura dei mercati delle imprese pugliesi, di favorire l'accesso al credito bancario, di qualificare ulteriormente le infrastrutture ambientali, sociali, sociosanitarie, di trasporto e di rigenerazione urbana e territoriale. Così come di rafforzare l'integrazione tra le politiche attive del lavoro e le politiche di istruzione e formazione, come quelle legate al contrasto della dispersione scolastica, alla formazione continua, alle politiche giovanili e dell'inclusione sociale, ai "piccoli sussidi" finalizzati a sostenere l'ingresso nel mercato del lavoro delle fasce più deboli della popolazione pugliese".
"Questi risultati - ha continuato il Presidente della Regione Puglia - sono stati raggiunti grazie all'impegno assiduo di tutto il personale regionale: alle autorità di gestione, al personale di comparto, ai giovani precari che lavorano nell'Amministrazione va il più sentito ringraziamento anche a nome dell'intera comunità dei pugliesi. Un ulteriore ringraziamento va al partenariato istituzionale e socioeconomico, sempre più propositivo nel contribuire ad elevare l'efficacia complessiva dei Programmi".
Tuttavia, secondo Vendola “proprio in questi giorni di bilancio dei risultati conseguiti nell’anno che si sta chiudendo, occorre tuttavia segnalare alcuni nodi che rischiano di condizionare la chiusura della programmazione 2007-2013 e l’avvio della nuova fase 2014-2020. Il patto interno di stabilità si conferma anche per il nuovo anno il problema numero uno nella spesa per investimenti delle Regioni: i fronti ancora irrisolti della nettizzazione della quota nazionale da un lato, e del mancato stanziamento di risorse nazionali volte ad attenuare gli effetti del patto di stabilità degli investimenti comunitari dall’altro, costituiranno un freno proprio nell’ultimo miglio necessario a consentire il pieno utilizzo dei fondi messi a disposizione da Bruxelles”.
“In questo scenario – ha evidenziato il Presidente Vendola – è sempre più improcrastinabile un intervento deciso del Governo nazionale per ridurre gli effetti perversi del patto interno di stabilità sugli investimenti delle Regioni e dei Comuni, al fine di consentire l’utilizzo delle risorse a disposizione come addizionali, e non sostitutive, per creare nuova occupazione, promuovere inclusione sociale e per elevare gli attuali livelli di competitività e di innovazione del Paese”.
Un ulteriore aspetto riguarda le conseguenze su cittadini ed imprese dei tagli ai bilanci regionali promossi dall’ultima legge di stabilità e le ricadute più incisive che si determineranno nelle aree meridionali del Paese: “occorre al riguardo – ha continuato Vendola – reinserire il Mezzogiorno d’Italia ai primi punti dell’agenda politica nazionale al fine di promuovere politiche integrate di coesione sociale e di rivitalizzazione economica ed occupazionale. Senza il Mezzogiorno non è possibile immaginare alcuna fuoriuscita dalla crisi per il Paese intero”.
“Noi – ha concluso il Presidente della Regione Puglia - abbiamo dimostrato con il nostro lavoro che esiste un Sud capace, pieno di energie ed entusiasmi, in grado di innovare, di investire, di liberare capacità creative: è da qui che occorre ripartire”.
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