In Italia, i distretti tecnologici si sono realizzati mediante accordo programmatico tra enti pubblici territoriali (generalmente le Regioni) e governo nazionale (Ministero Istruzione Università e Ricerca), così come delineato dalle Linee Guida per la Politica Scientifica Tecnologica del Governo (approvate dal CIPE il 19 aprile 2002), e come ribadito dal Programma Nazionale per la Ricerca 2005-2007 e successivamente dal PON Ricerca e Competitività 2007-2013.
In particolare, è stato il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2005-2007 ad individuare nei distretti tecnologici il principale strumento di collaborazione tra il Governo nazionale e le Regioni per raggiungere uno sviluppo del territorio basato sull'economia della conoscenza. I distretti tecnologici rappresentano aggregazioni territoriali collegate a rete tra loro e al contesto internazionale, in grado di sostenere una crescita industriale del territorio basata sull'innovazione e la ricerca.
Inoltre, generalmente la creazione di un distretto tecnologico tende ad accelerare la collaborazione scientifico-tecnologica tra imprese leader ed attori pubblici con posizioni di eccellenza in una particolare area tecnologica, in modo da rendere la ricerca la leva per una crescita duratura e qualificata dei territori.
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