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Corte dei Conti: Regioni ed enti locali determinanti per risanamento
Immagine associata al documento: Corte dei Conti: Regioni ed enti locali determinanti per risanamento "La condotta di finanza pubblica richiede ancora molta accortezza e grande disciplina" perché "preoccupa in particolare la tendenza del debito pubblico". Lo ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri presentando il 4 giugno alla sala Zuccari del Senato il Rapproro 2014 della Corte dei conti sul coordinamento della finanza pubblica.
Il Presidente della magistratura contabile ha però evidenziato che dopo quattro anni di rigore con inasprimento del carico fiscale, riduzione della spesa pubblica e forte sacrificio degli investimenti pubblici, "uno sforzo eccezionale non può realisticamente essere protratto troppo oltre in assenza di crescita economica". Fra l'altro "il sistema tributario italiano è caratterizzato da un livello di prelievo eccessivo e maldistribuito" e il Rapporto 2014, sottolinea che nel 2013 la pressione fiscale era pari al 43,8% del Pil, quasi 3 punti in più rispetto al 2000 e 4 rispetto alla media UE.

C'è poi un'economia sommersa che nel 2013 valeva oltre un quinto del Pil, ovvero il 21,1%.
L'evasione stimata per il 2011 per Iva e Irap è di oltre 50 miliardi. Iva e Irap con 150 miliardi, spiegano un quinto delle entrate tributarie complessive della Pubblica Amministrazione. E il fenomeno dell'erosione fiscale presenterebbe poi "dimensioni anche superiori a quelle dell'evasione".

Al di là del generale ridimensionamento della spesa pubblica, una attenzione specifica va rivolta agli assetti organizzativi delle amministrazioni centrali: non soltanto per i risparmi che possono derivare dal ridimensionamento delle strutture, ma anche per la razionalizzazione del loro assetto a fronte del mutare della ripartizione dei compiti istituzionalmente attribuiti ai diversi livelli di governo. Si legge nel rapporto della Corte dei Conti, secondo la quale non è ancora avvenuto un crescente riorientamento verso le amministrazioni territoriali: l'Italia presenta ancora "accanto a una forte presenza dello Stato centrale, una pluralità di società partecipate e di entri strumentali che ricevono finanziamenti pubblici".
"Fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi complessivi di finanza pubblica - ha sottolineato Enrico Flaccadoro, il Consigliere che ha presentato e illustrato il rapporto della Corte dei conti - è il contributo che è venuto e che è atteso per i prossimi anni dalle amministrazioni locali e quindi da buon funzionamento degli strumenti di coordinamento il Patto di stabilità interno e il Patto della salute.
Ai buoni risultati del 2013 hanno contribuito in modo determinante le amministrazioni locali, con un avanzo primario di 3,6 miliardi, una spesa complessiva per il terzo anno consecutivo in contrazione in termini assoluti".

“Fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi complessivi di finanza pubblica – ha sottolineato Enrico Flaccadoro, il Consigliere che ha presentato e illustrato il rapporto della Corte dei conti - è il contributo che è venuto e che è atteso per i prossimi anni dalle amministrazioni locali e quindi da buon funzionamento degli strumenti di coordinamento il Patto di stabilità interno e il Patto della salute.
Ai buoni risultati del 2013 hanno contribuito in modo determinante le amministrazioni locali, con un avanzo primario di 3,6 miliardi, una spesa complessiva per il terzo anno consecutivo in contrazione in termini assoluti”.
Invariata la spesa corrente non sanitaria, ciò si è tradotto in una flessione ulteriore di quella in conto capitale. E il quadro tendenziale non presenta le condizioni per un allentamento degli obiettivi: tra il 2014 e il 2016 la spesa corrente, al netto della sanità, dovrebbe ridursi di 7 decimi di punto in rapporto al Pii, con una flessione in termini nominali di oltre il 5%; la spesa in conto capitale presenterebbe ulteriori riduzioni attestandosi all' 1,5% del Pil, rispetto al già modesto 1,8% del 2013. Il pieno conseguimento degli obiettivi del Patto di stabilità interno, il suo rispetto da parte di tutte le Regioni e della gran parte degli enti locali (sono inadempienti solo il 2,2 per cento dei Comuni e il 10,7 per cento delle Province), non annulla il rilievo dei limiti di tale strumento peril coordinamento della finanza pubblica. Limiti che vengono approfonditi nel Rapporto e che richiamano la necessità di un intervento di riforma specie se, a tale strumento, a partire dal 2015, sarà affidato il contributo ulteriore di questi enti agli obiettivi di finanza pubblica.
Senza un'attenta revisione e selezione delle funzioni da conservare a garanzia dei LEA e per gli interventi a sostegno della crescita, ulteriori inasprimenti rischiano di tradursi in maggiori differenze (in certa misura "casuali") nelle garanzie offerte a cittadini e alle imprese o, peggio, in squilibri nascosti destinati a generare costi futuri. Quanto all’esperienza del Patto della salute “si conferma positiva. Anche il 2013 ha confermato i progressi, già evidenziati negli ultimi esercizi, nel contenimento dei costi per l'assistenza sanitaria. La spesa complessiva ha continuato a ridursi, pur se a ritmi inferiori allo scorso biennio. Inferiore alle attese per circa 2 miliardi, ha confermato la sua stabilizzazione in termini di prodotto al 7%. Rimangono tuttavia delle incertezze: nella qualità dei servizi resi; nell'appropriatezza; nell'organizzazione delle strutture”. Ma il nuovo Patto della salute sarà chiamato a dare risposte effettive su una serie di temi, primo fra tutti quello della compartecipazione alla spesa.

Infatti c’è “un fabbisogno di risorse alla cui copertura, oltre che attraverso un più appropriato utilizzo delle strutture si dovrà far fronte anche con una revisione del ruolo attribuito al sistema di compartecipazione alla spesa. L'importanza e l'urgenza di accelerare gli interventi di riadeguamento delle strutture e di miglioramento dell'appropriatezza delle prestazioni richiede, poi, la revisione e il potenziamento degli strumenti a disposizione delle amministrazioni territoriali per la gestione delle prestazioni”.     -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 05 Giugno 2014
Fonte: Regioni.it - Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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