Una poltrona in affitto per sconfiggere la crisi

Immagine associata al documento: Una poltrona in affitto per sconfiggere la crisi Parrucchieri ed estetisti si riorganizzano

La Regione Puglia dà una sferzata all'emersione del lavoro nero nel campo del benessere, adeguandosi a una direttiva ministeriale: è la delibera di Giunta per l'affitto di poltrona/cabina. Acconciatori ed estetisti potranno lavorare negli esercizi commerciali dei loro colleghi, prendendo in affitto una parte del locale ed esercitando in via del tutto autonoma la propria professione, rilasciando una ricevuta a proprio nome.
Si tratta infatti di un'estensione dell'istituto civilistico della "gestione e godimento della cosa produttiva", che permette al concedente (titolare del salone/centro) di affittare al locatario (imprenditore in possesso dell'abilitazione professionale) una parte del proprio locale, stabilendo, in quello che sarà un vero e proprio contratto, quale sia la mansione che l'affittuario andrà a svolgere e in quale parte del locale essa sarà svolta.
Requisiti necessari affinché il contratto possa essere stipulato sono l'iscrizione nell'albo degli artigiani, che rende locatore e locatario imprenditori. In particolare, per poter essere imprenditori, bisogna essere in possesso dei titoli abilitanti alla professione, conseguiti con la frequenza di corsi specifici nel campo del benessere, rilasciati da enti accreditati dalla Regione.
La delibera è stata approvata dall'assessorato regionale allo Sviluppo economico, in condivisione con tutte le associazioni regionali delle categorie interessate (acconciatori ed estetisti) e con i sindacati e rappresenta un approccio concreto per combattere il lavoro nero, ma anche per permettere l'accesso nel mercato del lavoro a tutti quei giovani che hanno appena finito l'apprendistato e che non dispongono delle risorse economiche necessarie per aprirsi un proprio salone centro benessere.
Soddisfazione è stata espressa dall'assessore regionale al ramo, Loredana Capone: «Questo consentirà da un lato la riduzione dei costi fissi per i titolari dei saloni di acconciatura e dei centri estetici, dall'altro, la regolarizzazione delle prestazioni di quei soggetti che non avendo la possibilità di gestire una regolare azienda si trovano, spesso, a svolgere l'attività in maniera completamente sommersa. Abbiamo lavorato sodo con le associazioni — ha concluso Capone — per rispondere a questa importante esigenza del territorio e adesso un passo è stato fatto».
A fare da apripista nel recepimento della normativa sono state la Regione Toscana e il Comune di Milano; da pochi giorni, anche la Regione Puglia si è inserita nel filone, attraverso la delibera di Giunta numero 544 del 26 marzo 2014, con cui due imprese distinte coabitano nello stesso luogo e lavorano alla pari. Il locatore e il locatario, sì precisa nella delibera, non possono procedere allo scambio di clientela quando nel locale ci siano clienti afferenti solo a uno o all'altro, poiché questo comporterebbe un lavoro di committenza che non rientra nel tipo di contratto stipulato. E la sostituzione nel lavoro dell'uno può avvenire solo in caso di malattia o ferie dell'altro: ma in tal caso, è colui che effettua la prestazione lavorativa a rilasciare fattura. In caso contrario, si configurerebbe un rapporto committenza/dipendenza, che sarebbe soggetto a un diverso regime fiscale.
Nel contratto di locazione, poi, le due attività devono individuare l'area fisica del lavoro, le responsabilità legate agli strumenti di lavoro utilizzati e devono allegare una segnalazione certificata di inizio attività (Scia), dichiarando di essere in possesso dei requisiti professionali e che rispettano le norme igienico-sanitarie.
La delibera costituisce un risultato importante anche per Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Puglia: «Una norma condivisa con la Regione e tutti i settori interessati, per far emergere il lavoro nero: questo settore è particolarmente colpito dalla concorrenza sleale effettuata da chi esercita abusivamente la professione e siamo fiduciosi che riusciremo a far emergere una buona fetta di lavoro sommerso. È poi un aiuto concreto anche all'imprenditoria giovanile, che spesso non ha gli strumenti economici per mettersi in proprio».

Da “Nuovo Quotidiano di Puglia” del 20 aprile 2014 (pag. VI)

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Data Pubblicazione sul portale: 22 Aprile 2014
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo, Attività Economiche, Artigianali e Commerciali
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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