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Garanzia giovani: trasformiamola in realtà
Immagine associata al documento: Garanzia giovani: trasformiamola in realtà Un'opportunità unica per contrastare, in maniera coordinata in tutta Europa, il fenomeno della disoccupazione giovanile. Non basteranno però i buoni propositi. Secondo il European Youth Forum (YFJ), una piattaforma che coinvolge 99 organizzazioni giovanili europee, le promesse del programma Garanzia Giovani potranno essere mantenute solo attraverso un impegno congiunto di parti sociali e governi. La mancanza di investimenti e di volontà politica potrebbero, al contrario, far naufragare un progetto indispensabile per la ripresa occupazionale dell'Europa. E' un vero campanello d'allarme quello suonato dal Forum che invita i soggetti coinvolti a profondere un impegno concreto per raggiungere gli obiettivi del programma. Un impegno che fino ad ora, sottolinea il Forum, non risulta essere soddisfacente. Sono queste le conclusioni del rapporto "Youth Organisations and the Youth Guarantee in Europe" presentato alla conferenza di alto livello ospitato dalla Commissione europea "Youth Guarantee: Making it happen".

Il problema della disoccupazione giovanile ha oramai raggiunto da tempo livelli di guardia. Mentre la media europea si attesta a un già preoccupante 23,5%, in alcuni paesi questa percentuale ha già raggiunto livelli emergenziali.
E' il caso dell'Italia dove la disoccupazione giovanile ha oramai oltrepassato la soglia del 42%. Si tratta di cifre che dimostrano come esistano profondi problemi strutturali. E' in seguito a questa considerazione che il Forum sottolinea come non sia sufficiente una rivisitazione e un adeguamento dei vecchi approcci che hanno già fallito nell'ottenere gli obiettivi prefissati.

L'approccio alla Garanzia Giovani deve dunque partire dalla constatazione del fallimento dei vecchi sistemi di contrasto alla disoccupazione giovanile per imboccare una strada nuova caratterizzata dalla cooperazione di tutti i soggetti coinvolti. Imprese, organizzazioni della società civile, associazioni giovanili, servizi per l'impiego, autorità nazionali ed europee devono dunque unire gli sforzi per raggiungere, in maniera coordinata, l'obiettivo di una maggiore occupazione fra le fasce più giovani della popolazione.

Il primo passo da compiere è quello, suggerisce il Forum, di predisporre un adeguato sistema di monitoraggio dell'applicazione e dei risultati della Garanzia Giovani. Il programma, inoltre, non potrà essere messo in pratica in maniera indipendente ma dovrà invece porsi in relazione produttiva con gli altri strumenti utilizzati in Europa per il contrasto alla disoccupazione. Il Forum sottolinea, a questo proposito, l'importanza di privilegiare la creazione di un'occupazione di qualità che non imprigioni le giovani generazioni nel circolo della precarietà e dell'insicurezza. Gli investimenti necessari per assicurare una pronta collocazione o ricollocazione dei giovani nel mercato del lavoro, attraverso programmi di formazione specifici, risultano necessari e promettono di portare a risultati positivi per tutta la società. Fondamentale per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo è però il coinvolgimento diretto delle organizzazioni giovanili.

Il rapporto del Forum presentato a Bruxelles si sofferma su alcune situazioni specifiche fra cui quella dell'Italia dove, fra fondi nazionali ed europei, si prevede un investimento di oltre un miliardo e mezzo. Il primo obiettivo della strategia italiana è quello di aiutare i giovani fra i 15 e i 25 anni di età che si trovano senza una occupazione e al di fuori dei percorsi formativi. Sempre secondo il rapporto, formazione e maggiore comunicazione fra scuole e datori di lavoro, che potrebbero far riferimento allo strumento dell'apprendistato, rappresentano le principali caratteristiche del piano italiano.

Presente alla Conferenza di alto livello della Commissione Europea, Guy Ryder, direttore generale dell'ILO, che ha definito la Garanzia Giovani come una misura concreta per collegare i giovani al mercato del lavoro e alla società. Ryder ha ricordato i preoccupanti dati riguardanti la disoccupazione giovanile nel mondo e in particolare in Europa dove 5,6 milioni di ragazzi risultano ancora emarginati e con poche prospettive. Il DG dell'ILO ha confermato come la disoccupazione giovanile rappresenti un costo per l'intera società e non solo per i diretti interessati: “Oltre ad essere una tragedia di per sé, - ha spiegato Ryder - la disoccupazione giovanile ha ripercussioni sulle nostre economie e sulle nostre società che non potranno beneficiare del dinamismo e dell’innovazione che i giovani portano nel mercato del lavoro; questo è un fattore decisivo per la crescita e lo sviluppo sostenibile”.
L’ILO collabora in svariati modi con la Garanzia Giovani europea formulando raccomandazioni ai responsabili delle politiche, proponendo metodologie per stimare i costi e fornendo analisi relative agli investimenti necessari.     -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 11 Aprile 2014
Fonte: Il Portale del Lavoro Dignitoso
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche e Mercato del Lavoro, Lavoro e Formazione, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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