Il Fondo monetario internazionale conferma le stime di crescita per l'Italia. Il pil salirà dello 0,6% nel 2014 e dell'1,1% nel 2015. E la disoccupazione cresce al 12,4% nel 2014, dal 12,2% del 2013, per poi calare all'11,9% nel 2015.
"Il basso potenziale di crescita dell'Italia resta una preoccupazione", ha affermato il Fondo monetario internazionale commentando i nuovi dati del Weo. Per il Paese, ribadiscono gli economisti di Washington, sono indispensabili riforme, sia del mercato del lavoro che del settore pubblico.
Per il Fmi, occorre riattivare il corretto funzionamento dei canali di accesso al credito per tornare a crescere.
"Ulteriori azioni per far ripartire il credito in Francia, Irlanda, Italia e Spagna potrebbero far aumentare il pil del 2% o oltre", mette nero su bianco il Fmi nel Weo.
"L'offerta di credito ai livelli pre-crisi porterebbe a un aumento del pil, relativamente al primo trimestre del 2008", del 2,2% in Francia, 2,5% in Irlanda, 3,9% in Italia, 4,7% in Spagna.
"Se Germania e Stati Uniti hanno già invertito gli effetti degli shock sull'offerta del credito, per Francia, Irlanda, Italia e Spagna resta invece da fare un considerevole recupero", si legge nel rapporto del Fmi.
Tuttavia una ripresa dell'offerta di credito ai livelli pre-crisi, si aggiunge, "potrebbe essere non desiderabile dal punto di vista della stabilità finanziaria" per l'eccessivo indebitamento del settore bancario.       -