La politica del rigore dell'Unione Europea non ha funzionato. Lo ha sostenuto il presidente della Conferenza delle Regioni e dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani, intervenendo all'incontro 'Un'Europa per le Regioni' sulla nuova programmazione dei Fondo strutturali 2014-2020.
La politica "cosiddetta rigorista e di austerita'" adottata dall'Europa "non ha messo la piattaforma europea" in grado di affrontare in maniera "effettiva la crisi". Bisogna avere il coraggio di dire che "le ricette che ci vengono propinate non hanno nessun senso".
"Il punto - ha spiegato Errani - e' rimettere al centro una strategia che riproponga un modello sociale europeo in grado di aprire una fase di crescita: solo cosi' possiamo affrontare un processo di euroscetticismo che si sta propagando in ogni Paese".
"Bisogna decidere" che agli investimenti fatti grazie ai "fondi strutturali non si applichi il patto di stabilita' interno". "L'Italia deve fare le riforme? Assolutamente si' - osserva Errani -. L'Italia deve rispettare le regole? Assolutamente si' ma il percorso di rientro dal debito deve essere ridiscusso. Senza interventi pubblici il Paese non e' in grado di fare un salto, senza interventi pubblici il Paese non puo' andare avanti" con forza. Quindi aggiunge Errani, "auspico un approccio innovativo. Con il nuovo Governo faremo il punto su questo. Dobbiamo fare il punto sulla macrocondizionalita' di ciascun Paese perche', se non si rispettano i parametri, l'Ue non da i soldi" che, poi, devono essere spesi dalle Regioni "Facciamo un patto Stato-Regioni - precisa Errani -, facciamo una verifica ogni 6 mesi e chi non rispetta" le regole "venga sostituito. Non si puo' accettare che Regioni che non spendono penalizzino chi si e' comportato bene: se non si fa bene e' giusto essere sostituiti".       -