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Parità di genere, una sfida ancora aperta
Immagine associata al documento: Parità di genere, una sfida ancora aperta La questione della parità di genere è stata recentemente oggetto di particolare attenzione in Italia a causa della bocciatura delle quote rosa da parte del Parlamento. Un risultato che ha innescato molte polemiche fra chi reputa superflua una legge per garantire la rappresentanza femminile nel nostro paese e chi invece ritiene che sia necessario l'intervento del legislatore. La questione non riguarda però solo la rappresentanza politica.
La parità di genere sui luoghi di lavoro è un tema su cui l'ILO ha da sempre profuso il massimo impegno a livello internazionale. In occasione dell'otto marzo, l'agenzia delle Nazioni Unite ha dunque voluto ricordare le battaglie intraprese dalle donne per veder riconosciuti i loro diritti, invitando governi e le parti sociali a impegnarsi sempre di più per porre fine a qualsiasi tipo di discriminazione. Un auspicio condiviso anche dall'OCSE che ha voluto leggere il fenomeno della parità di genere attraverso la cartina di tornasole dei dati sull'occupazione maschile: il ritardo, si evince dallo studio dell'OCSE, è dovuto anche dalla tipologia dell'occupazione degli uomini che, mediamente, lavorano molte più ore delle donne.

Il percorso verso la parità di genere è dunque stato intrapreso ma non è ancora stato portato a termine. Nonostante i notevoli miglioramenti registrati a livello globale, sia sul fronte legislativo sia su quello delle iniziative delle parti sociali, sono ancora molte le problematiche irrisolte.

In apertura della conferenza "ILO Women at Work Centenary Initiative: Where we are and where we want to be" organizzata in occasione della giornata internazionale delle donne, il direttore generale dell'ILO, Guy Ryder, ha definito i progressi sulla parità di genere "incerti e non sufficientemente veloci". Secondo le analisi dell'ILO, la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro globale è complessivamente aumentata anche se in maniera disomogenea. Nonostante l'aumento generalizzato della partecipazione femminile è però da rilevare come le discriminazioni e le differenze salariali siano ancora questioni sostanzialmente irrisolte.

Anche per quanto riguarda la qualità dell'impiego, l'ILO mette in evidenza come le donne siano presenti soprattutto nel settore informale dell'economia e abbiano spesso posizioni precarie con salari molto bassi. I settori più a rischio sono quelli dell'agricoltura e dei servizi domestici. La situazione non sembra essere meno preoccupante nel settore formale, dove la percentuale delle donne in posizioni dirigenziali è ancora particolarmente bassa.

Fra le questioni più spinose da risolvere per il raggiungimento di una piena parità di genere c'è senz'altro quella della maternità. Nonostante il diritto alla maternità retribuita sia universalmente riconosciuto, sono sempre molti i datori di lavoro che preferiscono non assumere donne. Da questo punto di vista, l'ILO riafferma l'importanza della protezione sociale universale e del sostegno pubblico in caso di maternità. In un momento storico segnato dalla crisi economica, che potrebbe condurre a significativi cambiamenti all'interno del mercato del lavoro, sarà dunque necessario monitorare con sempre maggiore attenzione i progressi della condizione femminile nel mondo.

Proprio la crisi economica ha causato un progressivo rallentamento nel percorso di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro, che rimane almeno un punto percentuale al di sotto dei rilevamenti pre-crisi, in particolare in Africa e nel sud est asiatico. Anche nelle economie avanzate la situazione risulta essere complessa considerando che la debole ripresa in atto è destinata ad avvantaggiare soprattutto la componente maschile. Secondo i dati del rapporto Global Employment trends 2014 la disoccupazione femminile è destinata ad attestarsi al 8,2% nel 2018 mentre quella maschile non dovrebbe andare oltre il 7,6% nello stesso periodo di riferimento.

Guy Ryder, ha dunque voluto ricordare l'importanza delle donne in un mercato del lavoro equo e inclusivo confermando l'impegno dell'ILO nel garantire supporto a governi e parti sociali per il raggiungimento di un’effettiva parità di genere: "E' arrivato il momento di fare di più - ha detto Ryder - mantenere alta l'attenzione su queste questioni è importante soprattutto in un contesto caratterizzato da un’economia globale sempre più interconnessa, da un mercato del lavoro in fase di rapido cambiamento, dai fenomeni migratori e dalle sfide per il riconoscimento dei diritti e degli standard universali".

Fra i programmi dell'ILO per il riconoscimento dei diritti delle donne, figura il Better Work avviato in partnership con la IFC, l'International Finance Corporation. Il programma, presente in oltre 900 fabbriche di produzione di indumenti del sud est asiatico, si pone l'obiettivo di migliorare le condizioni lavorative delle donne che rappresentano la maggior parte della forza lavoro impiegata nel settore.     -          
Sito di riferimento: http://www.ilo.org/gender/lang--en/index.htm
Data Pubblicazione sul portale: 14 Marzo 2014
Fonte: Il Portale del Lavoro Dignitoso
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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