Ti trovi in: Accedi per Aree Tematiche : Mercato e concorrenza

Commissione Europea pubblica le conclusioni scaturite dagli esami delle economie di 17 Stati membri
Immagine associata al documento: Commissione Europea pubblica le conclusioni scaturite dagli esami delle economie di 17 Stati membri La Commissione Europea ha pubblicato le conclusioni scaturite dagli esami approfonditi relativi alle economie di 17 Stati membri. Nello stesso documento, la Commissione ha valutato i progressi compiuti dagli Stati membri impegnati nella correzione dei disavanzi di bilancio, aggiornando il proprio parere in merito ai documenti programmatici di bilancio dell'anno scorso. Si tratta di un passo fondamentale dell'oramai consolidato semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, ossia il ciclo annuale di governance economica in cui la Commissione collabora con gli Stati membri per creare le premesse per una crescita e un'occupazione sostenibili, basate su solide finanze pubbliche, in linea con la strategia di crescita Europa 2020.
"Dall'analisi presentata emerge che gli Stati membri stanno progredendo nell'affrontare le sfide economiche, ma i progressi non sono omogenei e, in alcuni casi, gli sforzi vanno intensificati," ha dichiarato Olli Rehn, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per gli Affari economici e monetari e l'euro, aggiungendo: "auspichiamo una risposta risoluta da parte degli Stati membri e siamo pronti ad affiancarli in una partnership costruttiva per le riforme a sostegno della ripresa e della creazione di nuovi posti di lavoro."

La ripresa economica sta prendendo piede, ma è ancora ostacolata da diverse sfide. Gli squilibri che si sono accumulati per oltre un decennio richiederanno un'azione politica costante per fare in modo che l'Europa ritorni a registrare tassi di crescita più forti e al contempo sostenibili, e che sia in grado di ridurre la disoccupazione in maniera costante. Una serie di squilibri è comune a diversi Stati membri. Le sfide sono costituite, tra l'altro, da un cospicuo indebitamento estero di talune economie, da avanzi delle partite correnti elevati e persistenti che in alcuni paesi rispecchiano una domanda interna debole, nonché dalla competitività di costo per i paesi che in passato registravano i maggiori disavanzi delle partite correnti e quelli che devono fare fronte a forti perdite di quote del mercato delle esportazioni. Una migliore competitività non legata a fattori di costo è importante per la maggior parte degli Stati membri in esame, come lo è l'impatto della riduzione dell'indebitamento su consumi privati e investimenti. Sarà essenziale continuare ad affrontare questi squilibri al fine di ridurre il tasso di disoccupazione, che ha raggiunto livelli inaccettabili in molte parti d'Europa.

Anche il punto focale delle sfide macroeconomiche negli Stati membri si sta gradualmente spostando. I disavanzi delle partite correnti sono stati notevolmente ridimensionati, il che rispecchia, tra l'altro, i progressi compiuti da alcuni Stati membri nel recuperare la perdita di competitività. Tuttavia rimangono irrisolte diverse sfide, tra cui l'impatto della riduzione dell'indebitamento sulla crescita a medio termine, i livelli elevati del debito privato e pubblico nel contesto di un'inflazione particolarmente contenuta, le difficoltà di accesso al credito a costi ragionevoli da parte delle imprese redditizie e gli alti tassi di disoccupazione.

Sul fronte del bilancio, in base alle previsioni più recenti il ritmo medio di aggiustamento nell'UE e nella zona euro è destinato a rallentare grazie al successo degli sforzi di risanamento compiuti negli ultimi anni. È tuttavia necessario che alcuni Stati membri intensifichino gli interventi di risanamento di bilancio se vogliono raggiungere gli obiettivi di disavanzo. Secondo le previsioni, sia nell'UE che nella zona euro, il rapporto debito/PIL nel 2013 è aumentato ma, dopo il picco di quest'anno, dovrebbe iniziare a calare.

Gli Stati più grandi forniscono un importante contributo alla crescita in Europa. Per quanto riguarda i paesi più grandi della zona euro, la Germania dovrebbe orientare le priorità strategiche verso il rafforzamento della domanda interna e della crescita a medio termine, mentre la Francia e l'Italia dovrebbero affrontare gli ostacoli alla crescita a medio termine pur dedicandosi alle riforme strutturali e al risanamento di bilancio; la Spagna, invece, dovrebbe proseguire il processo di riduzione ordinata dell'indebitamento e di trasformazione strutturale dell'economia che contribuirà a una crescita sostenibile, oltre ad affrontare le sfide sociali.

Diverse sfide macroeconomiche richiedono un intervento a livello di zona euro. È necessario puntare sugli investimenti e rilanciare la domanda, contrastare la frammentazione finanziaria e affrontare la sfida dell'indebitamento e del riequilibrio a fronte di un tasso di inflazione estremamente basso e di un clima economico difficile. In linea con le raccomandazioni del Consiglio dello scorso giugno, gli Stati membri dovrebbero assumersi le proprie responsabilità, a livello individuale e collettivo, per la politica comune nella zona euro al fine di garantire il buon funzionamento dell'Unione economica e monetaria e di sostenere la crescita e l'occupazione.     -          
Sito di riferimento: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-216_it.htm
Data Pubblicazione sul portale: 06 Marzo 2014
Fonte: Commissione Europea
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
Letto: 130 volte