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Conferenza ILO-UE. Il modello sociale europeo è centrale per superare la crisi
Immagine associata al documento: Conferenza ILO-UE. Il modello sociale europeo è centrale per superare la crisi "Il modello sociale europeo è stato sottoposto a pressioni senza precedenti e tutt'ora si trova di fronte ad enormi sfide", ha dichiarato il Direttore Generale dell'ILO in aperura della Conferenza ILO-UE sul tema "Il modello sociale europeo in tempi di crisi economica e di politiche di austerità".
Il Commissario europeo per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione László Andor ha sottolineato che il "nostro modello sociale è in difficoltà".
Durante la discussione e in riferimento allo studio dell'ILO presentato nel corso della Conferenza, è emerso chiaramente che tutti i pilastri del modello sociale europeo sono stati gravemente compromessi dalla crisi:
  • Per quanto riguarda i diritti dei lavoratori e le condizioni di lavoro, molte sono le iniziative volte a ridurre la crescita dei salari che hanno avuto come risultato la caduta dei salari reali e anche nominali. Queste misure hanno già portato e senza dubbio continueranno a portare ad un deterioramento delle condizioni di lavoro di molti lavoratori.
  • Le riforme e i cambiamenti nelle politiche del mercato del lavoro dall'inizio della crisi e le misure di austerità hanno rapidamente moltiplicato e colpito diverse aree: le procedure di licenziamento sono state semplificate, ad esempio in Grecia o in Estonia, o addirittura soppresse, come in Slovacchia.
  • Le recenti riforme attuate, come i cambiamenti nella legislazione sulla protezione del lavoro in molti paesi colpiti dalla crisi, avranno conseguenze nel tempo, con il rischio di minare ulteriormente il modello sociale europeo nel corso degli anni. Inoltre, mentre i molti casi le riforme erano necessarie — e lo sono ancora — la natura poco equilibrata di queste misure hanno ridotto il sostegno sociale necessario per quelle che verranno realizzate in futuro e che avrebbero dovuto rafforzare la fabbrica sociale.
Questi cambiamenti, descritti dai partecipanti della conferenza, hanno portato ad un aumento dei conflitti sociali ed hanno avuto un effetto diretto sull'economia compromettendo anche la produzione. Le riforme dei mercati del lavoro e i tagli all'istruzione avranno effetti sia sulle competenze che sulle prospettive di lavoro delle future generazioni. Ancora più preoccupante è la rapida crescita della povertà e dell'esclusione, in particolare tra la classe media. I progressi registrati nella riduzione delle discriminazioni hanno subito una brusca frenata, mentre crescono nazionalismi e stigmatizzazioni da parte di alcuni gruppi.

Tutti questi segnali allarmanti ci dicono che il modello sociale europeo è a rischio se queste politiche tese alla sua demolizione continueranno.

Si è tuttavia percepito, durante la conferenza, che da parte di alcuni paesi ci sono segnali positivi e di maggiore consapevolezza della necessità di cambiare rotta. Ad esempio, la Francia, la Germania e l’Irlanda hanno aumentato i finanziamenti destinati alle politiche attive del mercato del lavoro. La Germania sta lavorando all’introduzione entro il 2016 del salario minimo.

Queste misure vanno nella direzione giusta, ma non sono sufficienti. È necessario un nuovo inizio per l’Europa.
Guardando al futuro, Guy Ryder ha sottolineato che "il modello sociale europeo è centrale per superare la crisi, ma dobbiamo agire presto, ristabilire la fiducia e il dialogo sociale".

Per László Andor, "dobbiamo far si che il modello sociale europeo sia solido e sostenibile, in quanto esso rappresenta uno degli obiettivi della nostra integrazione basata sui principi di solidarietà, equità e opportunità".

Secondo Guy Ryder, "per costruire una più grande capacità di ripresa del modello sociale europeo nel futuro", le riforme devono concentrarsi su ciò che realmente conta: investimenti, tecnologia, stabilità sociale, mobilità del lavoro e competenze. Le politiche economiche devono essere allineate a quelle del lavoro. È necessario un approccio più coordinato per risolvere i problemi di competitività e per far sì che l’unione monetaria europea sia realmente sostenibile nonché per mettere al sicuro il modello sociale europeo in avvenire.
"È ora di migliorare il mix di politiche, è ora di renderle più job-friendly. Se l’Europa abbandonasse i principi alla base del modello sociale europeo, sarebbe una delle conseguenze più gravi determinate dalla crisi", ha concluso Ryder.     -          
Sito di riferimento: http://www.ilo.org/rome/lang--it/index.htm
Data Pubblicazione sul portale: 03 Marzo 2014
Fonte: ILO
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche e Mercato del Lavoro, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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