È un progetto targato Cnel e Istat, quello di misurare il benessere equo e sostenibile. Presentati quindi i dati del Rapporto sul Bes.
La percezione di una buona condizione di vita è maggiore in Friuli-Venezia-Giulia, Trentino-Alto-Adige, Liguria, Toscana e Lombardia. Comunque gli italiani sono mediamente soddisfatti della propria condizione. Il divario tra aree del paese riguarda soprattutto la sfera economica, come certificato dal report finale dell'indagine "Il benessere equo e sostenibile dal punto di vista delle persone". L'indagine è stata condotta con 3.346 questionari (attraverso una diffusione via web a cui hanno collaborato anche testate giornalistiche nazionali), 18 focus group in sei regioni e 90 storie di vita. L'obiettivo dell'indagine è di misurare il "benessere equo e sostenibile", per valutare il progresso della società non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale, di fatto andando oltre il Pil. "La frattura tra Nord e Sud, eccezion fatta per il Piemonte, è particolarmente evidente e marcata, denotando come la percezione che hanno i cittadini del Meridione della propria qualità di vita e quindi del proprio benessere sia nettamente inferiore rispetto a quella dei connazionali del Nord". La ricerca punta anche a indagare come gli italiani agirebbero sul loro benessere se ne avessero l'opportunità. In prima linea, per tutti, c'è la salute e all'ultimo posto la voce "politica e istituzioni", "a testimonianza di quanto in questo frangente storico i cittadini vedano lo Stato come un ostacolo al miglioramento della qualità della propria vita, piuttosto che come un'opportunità". Ma anche nella scelta delle priorità le differenze territoriali non mancano: gli intervistati nel Nord Est scelgono di investire maggiormente, rispetto al Nord Ovest, nella dimensione della salute e della qualità dei servizi, mentre quelli del Nord Ovest ritengono prioritarie le dimensioni del lavoro, conciliazione dei tempi di vita e del paesaggio e patrimonio culturale. Al Sud e nelle Isole il dominio "benessere economico" colloca al terzo posto, non lontano da quello dell'istruzione e formazione (al secondo posto, dietro alla salute). - |