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Stato ed imprese coprotagonisti del sistema di sicurezza
Immagine associata al documento: Stato ed imprese coprotagonisti del sistema di sicurezza Firmato al Viminale dal ministro Angelino Alfano e dal rappresentante di Confindustria Antonello Montante l'atto aggiuntivo al protocollo di legalità per il contrasto delle infiltrazioni mafiose nel settore dei contratti di lavori, servizi e forniture pubblici e privati.

"Lo Stato funziona meglio quando diventano coprotagonisti del sistema di sicurezza le organizzazioni rappresentative di interessi legittimi". Lo ha dichiarato il ministro Angelino Alfano oggi al Viminale in occasione della firma dell'atto aggiuntivo al protocollo di legalità tra il ministero dell'Interno e Confindustria, sottoscritto il 10 maggio 2010 e rinnovato per un altro biennio il 19 giugno 2012, finalizzato a rafforzare la prevenzione ed il contrasto delle infiltrazioni mafiose nei settori dei contratti, servizi e forniture.

Con il documento di oggi, ha specificato il capo di Gabinetto Luciana Lamorgese, si estendono le cautele antimafia anche nei confronti dei privati che hanno sottoscritto atti per l'affidamento di lavori, servizi e forniture dopo le modifiche introdotte il 13 febbraio 2013 al Codice Antimafia. Cambiamenti, che prevedono il rilascio della documentazione antimafia da parte delle prefetture e non più dalle Camere di commercio, nell'attesa dell'entrata in vigore della Banca nazionale antimafia. Dopo la firma dell'atto, ha precisato Lamorgese, "Confindustria - attraverso le sue strutture territoriali - assume su di sé l'onere di procedere alla richiesta della certificazione alle prefetture, per conto delle imprese".

"Quando uno Stato comincia a ragionare in termini di sicurezza partecipata, ha continuato poi il titolare del Viminale, aprendo se stesso alla integrazione, alla partecipazione, alla collaborazione di pezzi importanti della società civile integra nel concreto l'idea di sussidiarietà. Ossia l'idea che a comparti molto significativi del funzionamento del sistema statale possa giovare la partecipazione di un pezzo di società civile attraverso la propria capacità e competenza di governance del sistema associativo al quale appartiene, in questo caso Confindustria. Ciò vale soprattutto nell'ambito della sicurezza".

Resta centrale il sistema delle prefetture, ha concluso Alfano, "ma cambia il sistema del controllo della documentazione che viaggia dalle imprese allo Stato, che si gioverà di un filtro molto responsabilizzante, quello di Confindustria, che deve controllare gli atti prima di inviarli ai prefetti".

Soddisfazione, infine, è stata espressa dal delegato per la legalità di Confindustria Antonello Montante, firmatario dell'atto, "perché le imprese hanno compreso i vantaggi del sistema del rilascio della documentazione antimafia, dopo che sono svaniti i timori iniziali di burocratizzare troppo il sistema".

Il progetto, in sintesi, insieme alle altre iniziative del ministero dell'Interno nel settore della prevenzione antimafia, come l'istituzione delle white list ed il rating di legalità, conferma il forte impegno dello Stato per la tutela della legalità e la realizzazione di un sistema sociale ed economico caratterizzato dal rispetto dei principi di legalità e trasparenza.

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Data Pubblicazione sul portale: 22 Gennaio 2014
Fonte: Ministero dell'Interno
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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