Il polo aeronautico pugliese un'alternativa all'acciaio

Immagine associata al documento: Il polo aeronautico pugliese un'alternativa all'acciaio La specialità degli italiani è l'ala sinistra. Quella destra la producono gli spagnoli. Curiosità e stranezze inevitabili nella divisione del lavoro per la realizzazione di un aereo europeo, come il caccia Eurofihgter prodotto da Alenia Aermacchi. L'ala sinistra in fibra di carbonio viene costruita a Caselle nello stabilimento che sorge di fianco all'aeroporto di Torino. La parte posteriore della fusoliera, altra fetta del caccia destinata al lavoro italiano è invece realizzata in Puglia dove Alenia ha un vero e proprio polo per la produzione di parti in fibra di carbonio. L'industria aeronautica è obbligata a investire sui nuovi materiali. Lo impongono le rigide regole del settore che a livello mondiale hanno stabilito una riduzione del 75 per cento delle emissioni entro il 2050. Trascorrono 6-7 anni dal momento della progettazione a quello della costruzione di un nuovo aereo. Dunque, il 2050 è praticamente dietro l'angolo. Il carbonio deve essere in grado di rispondere a necessità molto diverse.

I poli produttivi italiani di Alenia lavorano sia per la produzione dei caccia sia per quella dei giganti dell'aviazione civile come il Boeing 787 Dreamliner, il primo aereo realizzato interamente in fibra di carbonio. L'ala sinistra del caccia europeo è un gioiello di tecnica. Al suo interno trovano posto, oltre al serbatoio del carburante, anche 500 metri di cavi e tubi. Analogamente, nella parte posteriore della fusoliera c'è spazio per altri duecento metri di cablaggi.
Ma è la Puglia il cuore della produzione in carbonio del costruttore italiano. Qui vengono realizzati la parte centrale e quella posteriore della fusoliera del 787 e la parte orizzontale dell'impennaggio. In sostanza il 14 per cento dell'aereo più innovativo oggi in circolazione. Attualmente i due stabilimenti di Foggia e Grottaglie occupano 1.700 dipendenti. La nota positiva è che nel 2013 proprio l'incremento delle commesse per le fusoliere in carbonio del 787 ha fatto salire l'occupazione di 150 unità anche grazie a un accordo sindacale che ha ridotto l'orario in cambio dell'aumento dei turni.

Non è stata una vertenza facile. Ma anche in questo senso il polo pugliese del carbonio si può considerare innovativo. L'intesa, dopo settimane di scioperi e confronti anche accesi, è stata trovata con tutti i sindacati, compresa la Fiom Cgil che si era mostrata la più restia ad accettare la notifica dei turni di lavoro. Grazie alla collaborazione per la realizzazione del velivolo della Boeing, il polo pugliese dell'aeronautica sembra destinato a svilupparsi ulteriormente. Vicino a Grottaglie è stato ampliato l'aeroporto per consentire ai jumbo cargo di fare la spola tra l'Italia e gli Stati Uniti dove il 787 viene assemblato. La produzione mensile, iniziata in febbraio, è destinata a passare da 7 a 10 fusoliere, e l'investimento complessivo nei prossimi anni dovrebbe superare il mezzo miliardo di euro. Una delle richieste aziendali alla base della vertenza conclusa in novembre era quella di raggiungere nel 2013 la quota di 77 fusoliere prodotte per il costruttore americano. Anche a Foggia si realizzano parti in carbonio. In questo caso per aerei civili, come l'Atr e il canadese Cseries, e militari come i caccia Eurofighters, Amx e F35.

Il futuro del polo del carbonio pugliese sembra dunque roseo. Bruxelles ha lodato l'uso che dei fondi europei è stato fatto per realizzarlo e anche la Regione Puglia ha contribuito allo sviluppo dell'insediamento industriale con investimenti pubblici. [...]

Da "La Repubblica.it-Economia e Finanza" del 16 dicembre 2013

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Data Pubblicazione sul portale: 16 Dicembre 2013
Fonte: La Repubblica.it-Economia e Finanza
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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