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PA digitale: calano gli investimenti, ma le città credono nella Smart City
Immagine associata al documento: PA digitale: calano gli investimenti, ma le città credono nella Smart City La spesa ICT complessiva della PA Centrale e Locale tra 2007 e 2013 mostra un calo medio annuo prossimo ai 3 punti percentuali, addirittura del 4,3% nel 2012, quando è risultata pari a 5.422 milioni di euro al netto delle spese per il personale e dell'IVA. E la digitalizzazione dei documenti? Solo l'11,5% dei documenti della PA Centrale è conservata in forma sostitutiva, meglio fanno i Comuni con un 31,8%. Questo in parte è quanto emerso dal 2° Osservatorio Assinform sull'ICT nella PA, l'indagine realizzata da Assinform con NetConsulting e Netics, il sostegno di Dedagroup, InfoCamere, Postecom, Telecom Italia e la collaborazione dell'Agenzia per l'Italia Digitale e Consip, che fornisce il quadro complessivo sullo stato di avanzamento dei processi di digitalizzazione e innovazione all'interno della Pubblica amministrazione italiana in tutti i livelli di governo: Centrale e Locale (Regioni, Comuni e Province). La ricerca fornisce anche un focus sulla Sanità.
Il documento si basa sulla rilevazione diretta di dati e informazioni quantitative e qualitative presso Dirigenti responsabili dei Sistemi Informativi appartenenti ai diversi livelli della PA.
In numeri gli Enti coinvolti nell'indagine: 30 Enti Centrali e Ministeri; 21 Amministrazioni Regionali e Province Autonome; 300 Comuni e 32 Province; 10 assessorati regionali alla Sanità, 30 ASL e 20 tra aziende ospedaliere e policlinici universitari.

Prima di scendere nel dettaglio, diamo qualche dato positivo: le Regioni hanno accelerato la spesa ICT per la Sanità, proprio per colmare i gap presenti nel Piano di Sanità Digitale; il forte accentramento degli acquisti di beni informatici, in particolare hardware, conseguito grazie allo sviluppo del mercato elettronico e del ruolo di Consip nella gestione dello stesso; il progresso sul fronte dei servizi on line, soprattutto nei grandi Comuni e nella PAC.

Smart Cities
Il 63% dei Comuni con oltre 100.000 abitanti ha già in corso o prevede un Piano Comunale in ambito Smart City. Le principali aree di interventoriguardano prevalentemente Mobilità (Trasporto Pubblico Locale, Infomobilità) e gli interventi in ambito Energy Efficiency (sistemi di automazione e controllo in grado di gestire e ottimizzare i consumi energeticiall'interno degli edifici). Gli altri interventi programmati dai Piani dei Comuni riguardano soprattutto gliambiti della Sicurezza urbana e del Turismo. La scarsità di risorse finanziarie costringe le Amministrazioni Locali a ricorrere a fonti di finanziamento regionali, statali e comunitarie; solo nel 40% dei casi i Comuni riescono a finanziare parte dei progetti con risorse proprie.

Open data
La rilevazione ha evidenziato che gli enti pubblici che ad oggi hanno pubblicato dati in formato aperto, su datastore propri o di altre amministrazioni, risultano essere il 36,9% degli Enti Centrali, il 17,8 % dei Comuni, il 40,6% delle Province. L'ambito sembra essere ancora confinato alla mera pubblicazione di dati e, solamente in pochi casi, riscontriamo lo sviluppo di applicazioni web o mobile che forniscono servizi a valore aggiunto a cittadini e imprese. Solo il 22,2% degli Enti Centrali e il 28,7% deiComuni ha già sviluppato delle applicazioni basate su Open Data (principalmente nelle aree dei servizi di pubblica utilità e Turismo).

Cloud Computing
Gli Enti attribuiscono all’incertezza normativa, con particolare riferimento alla questione della sicurezza e protezione dei dati, la causa dello scarso utilizzo del Cloud Computing, pur riconoscendone la flessibilità, la possibilità di risparmio e di incremento performance. Nel dettaglio il 50% degli Enti Centrali dichiara di adottare/prevedere l’utilizzo di servizi di Cloud Computing,di cui solo il 20% rappresentano dei progetti di Cloud Computing già operativi. Si trattaprincipalmente di progetti Iaas (Infrastructure-as-a-Service) basati su modelli di tipo Private. Il 43% delle Amministrazioni Regionali dichiara di aver già adottato o prevede di adottare entrofine 2013 servizi di tipo Cloud, principalmente IaaS e SaaS (Software-as-a-Service). Oltre l’80% degli Enti Locali non prevede ancora l’adozione di servizi Cloud. Tuttavia è in lieve crescita, rispetto al 2011, la quota di enti che ha già avviato delle esperienze di utilizzo del Cloud Computing (circa il 13% sia dei Comuni sia delle Province). Si tratta principalmente dei Comuni di minori dimensioni, con un orientamento più marcato verso servizi di tipo SaaS (Office Automation e Posta Elettronica). Contenuto invece l’utilizzo nella Sanità pubblica italiana: solo il 34% delle ASL/AO dichiara di adottare o prevedere il ricorso a servizi Cloud. Ad oggi le esperienzepresenti sono limitate alla realizzazione presso alcune ASL/AO di cloud privati aziendali impiegati, in primo luogo, per il deployment di macchine virtuali. La situazione sembra avere margini di miglioramento, sono 12 infatti le Regioni e Province Autonome che, direttamente o attraverso le loro società in-house, prevedono degli specifici piani di diffusione del cloudcomputing in Sanità nel medio periodo (2014-2016).     -          
Sito di riferimento: http://www.assinform.it/
Data Pubblicazione sul portale: 25 Novembre 2013
Fonte: Forum PA
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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