Mostra The Dream - Omaggio all'emigrazione italiana negli Stati Uniti d'America nel XX secolo

Immagine associata al documento: Mostra The Dream - Omaggio all'emigrazione italiana negli Stati Uniti d'America nel XX secolo La Sala Giubileo del prestigiosissimo Complesso del Vittoriano di Roma, ospita fino al 24 novembre 2013 la mostra di Meo Carbone, "The Dream - Omaggio all'emigrazione italiana negli Stati Uniti d'America nel XX secolo" con il patrocinio dell'Assessorato al Welfare - Pugliesi nel Mondo della Regione Puglia.
Il progetto parte dall'incontro dell'artista, originario di Minervino, con Dominic Candeloro, studioso dell'emigrazione italiana in Nord America presso la Loyola University di Chicago e curatore della mostra fotografica "La Storia degli Italiani a Chicago". La mostra è dedicata al "sogno" italiano dell'America e lo analizza partendo dalla realtà, riletta e ricostruita mediante le foto oggi esposte a Ellis Island, luogo del sogno ma anche del dolore, dove circa cinque milioni di nostri connazionali, tra il 1850 e il 1914, vissero un passaggio cruciale per la propria esistenza. Operai, contadini, minatori, ragazzini, donne invadono lo spazio grafico delle tele di Carbone e dei suoi oggetti artistici. Un'arte che tende al sociale per divenire politica, un'arte di denuncia che Carbone gestisce e completa con una serie di geometrismi luministici che scompongono il passato fotografico con una forza espressiva che sospende e sorprende la cronaca per elevarla appunto al grado di Arte.

Non appena accede alla sala, lo spettatore si ritrova immerso nel "viaggio-sogno" dell'artista e si è accolti da due "valigie-scultura" aerografate disposte lungo le visuali preferenziali, che hanno il fine di sottolineare il tema della partenza e dell'abbandono della terra d'origine espresso dalle tele presenti nella sala. Due citazioni accompagnano il visitatore verso la seconda sala lasciata libera per dare il giusto respiro alle grandi tele che, disposte lungo le pareti, ricreano l'effetto di un nastro continuo di visi, ombre, giochi di luce, tagli e colori. Da "visitatori-osservatori" si diventa "osservati". Gli occhi scuri delle tele ora ci osservano, così come venivano osservati i nostri connazionali una volta arrivati ai porti di destinazione, alla ricerca del loro "American Dream".

Meo Carbone, pittore e scultore, nasce a Minervino Murge (Bari). Nel 1963 frequenta lo studio dello scultore Lorenzo Ferri dove apprende e perfeziona le tecniche artistiche dalla pittura alla scultura. Dal 1971 inizia la sua attività artistica realizzando la sua prima mostra a Roma e vincendo a Colonia il premio "Tevere - Reno". Nel 1975 è invitato alla 10ª Quadriennale di Roma "The New Generation". Partecipa a Baden Baden alla 3° Biennale di Grafica Europea. Negli Stati Uniti è affascinato dalla cultura dei Nativi Americani e viene catturato da alcuni simboli delle loro divinità: realizza le sue prime sculture-totem e a conclusione di questo progetto, nel 1992, il professor Paolo Portoghesi presenta il libro "Deities", omaggio alle divinità indiane del Nord America, in occasione del 500° anniversario della scoperta dell'America. La mostra ha luogo in alcune città italiane e dal 1994 diventa itinerante negli Stati Uniti. A Chicago, nel 1995, Carbone incontra Dominic Candeloro, storico dell'immigrazione italiana del Nord America. Grazie a questo incontro decide di iniziare una serie di opere dedicate alla diaspora del popolo italiano negli Stati Uniti d'America. Attualmente, oltre a dedicarsi alla mostra sull'Emigrazione Italiana, sta portando avanti un nuovo progetto dedicato ai Grandi Capi Indiani.

INGRESSO LIBERO
Orario: tutti i giorni 9,30 - 19,30
L'accesso è consentito fino a 45 minuti prima dell'orario di chiusura
Per informazioni: tel. 06/6780664

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Data Pubblicazione sul portale: 12 Novembre 2013
Fonte: Servizio Pugliesi nel Mondo
Redazione: Redazione Pugliesi nel Mondo
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