La cinquantesima edizione di SMAU, in programma a Milano dal 23 al 25 ottobre, ha aperto i battenti con il convegno "Start-up, innovazione e imprese: le Regioni protagoniste" dedicato alla programmazione locale finalizzata allo sviluppo e all'innovazione del tessuto imprenditoriale, ma anche all'analisi degli strumenti comunitari messi a disposizione delle realtà locali.
La manifestazione ha avuto come protagonisti anche gli Assessorati alle Attività Produttive e Innovazione di alcune realtà regionali virtuose dal punto di vista degli investimenti innovativi, come Lombardia, Emilia Romagna, Calabria, Campania, Piemonte, Toscana, Veneto e Puglia. Sono proprio le Regioni a rappresentare una risorsa fondamentale per supportare le imprese nello sviluppo di progetti innovativi, come ha ribadito Alvise Biffi, presidente Piccola Impresa Assolombarda e vicepresidente Assolombarda: «Ma anche le Regioni sono un partner fondamentale. Hanno un ruolo guida per le imprese, conoscono le eccellenze del territorio e sono il canale attraverso cui drenare risorse fondamentali, come gli 87 miliardi di euro messi a disposizione dall'Ue con i fondi strutturali 2014-2020.» È Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di SMAU, a mettere in evidenza il ruolo fondamentale dei fondi strutturali della UE, indispensabili anche per colmare il digital divide che caratterizza il Paese: «Per il nostro Paese la sfida, l'impresa più grande e affascinante di questi tempi è sicuramente quella dell'innovazione digitale, mettere a stretto contatto le PMI e la carica innovativa delle start-up. Ma anche valorizzare le uniche risorse sostanzialmente disponibili per il cambiamento delle imprese: quelle dell'UE, con cui le Regioni fungono da decisivo anello di congiunzione. Questo è il passaggio obbligato per un Paese che deve agganciare i primi segnali di ripresa. L'innovazione che può e deve fare il bene del nostro Paese è quella che parte dagli imprenditori che hanno idee, progetti e li mettono a disposizione del territorio in cui vivono, quella degli imprenditori che allevano talenti e hanno la visione del futuro. Da loro si deve partire, dalle loro esigenze, dall'ascolto e dalla capacità di parlare la loro lingua. Non ci sono altre strade se si spera davvero di avere una declinazione concreta di progetti come l'Agenda Digitale.» [...] Da "PubblicaAmministrazione.net" del 25 ottobre 2013 Leggi l'articolo sul web - |