Cinque nuove imprese al femminile su venti donne che hanno scelto di rientrare nel mercato del lavoro cominciando dal loro stesso quartiere: è un risultato che va al di là di ogni aspettativa, come hanno dichiarato con soddisfazione gli attuatori del Progetto "L'impresa della differenza", promosso dal Comune di Bari e realizzato da Ifoc Agenzia di Formazione della Camera di Commercio. Finanziato con i fondi POR 2000-2006 (Asse 5.3, azione b), il progetto, che puntava alla creazione di impresa al femminile attraverso la lotta all'esclusione sociale in quartieri urbani svantaggiati, ha colpito nel segno.

La presentazione delle nuove imprese - quattro individuali e una cooperativa sociale - si svolgerà domani, mercoledì 12 dicembre a Bari, presso la sede dell'Ifoc (Via E. Mola, n. 19 - ore 10.30-13.30 / ore 14.30-16.00).

Interverranno il Sindaco Michele Emiliano, il Presidente della Camera di Commercio Luigi Farace, gli Assessori comunali alle Politiche sociali e alle Politiche attive del lavoro Susi Mazzei e Cinzia Capano, il Presidente dell'Ifoc Pietro Di Cillo, il Responsabile di misura Franco Lacarra. Modererà i lavori Nicolò Mastrandrea, direttore dell'Ifoc. Ma protagoniste saranno soprattutto le donne, che porteranno la loro personale testimonianza sul percorso che le ha condotte all'impresa.

Le donne coinvolte provengono da Carbonara/Ceglie/Loseto e San Paolo/Villaggio del Lavoratore/Stanic, due circoscrizioni di Bari dove è molto sentito il rischio di esclusione sociale specie per i soggetti con bassa scolarizzazione. A loro è stato rivolto l'intervento formativo, dopo un'attenta analisi delle caratteristiche oggettive e soggettive di ciascuna e la verifica della fattibilità dell'idea imprenditoriale proposta. Un percorso formativo d'aula, con incontri individuali e di gruppo supportati da esperti in orientamento e consulenza alla creazione di impresa, visite e testimonianze aziendali, assistenza tecnica e accompagnamento per la predisposizione di domande di accesso alle agevolazioni finanziarie pubbliche, che ha portato alla fine alla costituzione delle cinque imprese.

Si tratta, nello specifico, di una cooperativa sociale di servizi per l'infanzia, alla quale aderiscono sette beneficiarie del progetto e di quattro ditte individuali, tutte nell'ambito della produzione di servizi (scuola di ballo, servizi di animazione, naturopatia, recupero e restauro icone).

Il dato significativo riguarda la localizzazione delle imprese nell'ambito delle stesse circoscrizioni in cui le donne risiedono, con evidente ricaduta in termini di rivalutazione del territorio e di motivazione "a cascata" per la creazione di altre imprese.       -