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Sessanta milioni per le Zone franche urbane
Immagine associata al documento: Sessanta milioni per le Zone franche urbane La Regione: con il Ministero stiamo cercando di accelerare l'inserimento della Puglia nel decreto

La Regione Puglia destinerà 60 milioni di euro alle Zone franche urbane. Ad annunciarlo è stata l'assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone che ha inviate una nota al dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione del ministero dello Sviluppo economico (Mise): «La dotazione finanziaria destinata dalla Regione Puglia alle Zone franche urbane — è scritto nella nota — ammonterà a complessivi 60 milioni di euro a valere sugli Apq (Accordi di programma quadro) "Sviluppo locale" e "Aree urbane-città" del Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013».
La nota segue all'intenzione del ministero di estendere anche alla Puglia il decreto sulle Zone Franche urbane. «Stiamo cercando, d'intesa con il Mise — sottolinea la Capone — di accelerare l'inserimento della Puglia nel decreto sulle Zone franche urbane. Nel frattempo che questo lavoro congiunto approdi all'esito atteso, ritengo opportuno chiarire alcuni aspetti relativi alle Zone franche urbane. Proprio per approfondire e condividere il tema convocheremo presto l'Anci Puglia per un incontro».
«Le Zone franche urbane (Zfu) — spiega l'assessore — sono aree dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. La prerogativa di istituirle non è delle Regioni ma del governo nazionale. La selezione si è ampiamente conclusa e riaprirla non è nel potere delle Regioni. La delibera Cipe e la successiva circolare del 25 giugno 2008 stabilivano "Criteri e indicatori per l'individuazione delle Zone Franche Urbane" e tempi e modi di invio delle domande. Le candidature pervenute alla Regione furono 16. Provenivano dai Comuni di Foggia, Manfredonia. Lucera, San Severo, Cerignola, Mesagne, Brindisi, Lecce, Santeramo in Colle, Barletta, Molfetta, Andria, Bitonto, Altamura, Taranto e Manduria. Di questi, Altamura fu scartata perché la domanda arrivò fuori dai termini previsti dalla circolare ministeriale, Cerignola non presentò tutta la documentazione richiesta, Mesagne, Bitonto e Brindisi non possedevano alcune delle caratteristiche indicate dalla delibera Cipe. La Regione dunque dichiarò ammissibili le domande di 11 Comuni, cioè Andria, Lecce, Taranto Santeramo, Barletta, Molfetta, Foggia, Manfredonia, San Severo, Lucera e Manduria. Il ministero, invece, ne approvò solo tre: Andria, Lecce e Taranto. Oggi non è possibile per nessun altro Comune candidarsi. Quello che si può fare, e la Regione farà, è estendere le opportunità generate dalle proprie risorse a tutte e 11 le Zone franche considerate ammissibili e non solo alle tre selezionate dal ministero».

Da "Nuovo Quotidiano di Puglia" del 27 luglio 2013 (pag. VII)

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Data Pubblicazione sul portale: 29 Luglio 2013
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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