Nel secondo trimestre del 2013, il saldo tra aperture e chiusure d'imprese, segna un bilancio positivo con 26.084 attività in più, registrando un aumento dello 0,4% rispetto al primo trimestre dell'anno.
Si tratta in ogni caso di un risultato meno brillante rispetto a quello raggiunto nello stesso periodo aprile-giugno negli ultimi dieci anni, dovuto al basso numero di iscrizioni pari a 100.448 (il secondo peggior risultato del decennio) e all'elevato livello di cessazioni pari a 74.364 (il terzo valore più alto della serie dei secondi trimestri). Questi i dati di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese, condotta da Infocamere e diffusi oggi da Unioncamere nel corso del convegno 'Programmazione 2014-2020: un nuovo dialogo per una politica di coesione condivisa'.

Nel dettaglio, sul fronte artigiano si registra per la prima volta in dieci anni un sostanziale stallo tra aperture e chiusure con -113 imprese dovuto a un calo di iscrizioni di nuove imprese pari a 4.835 di fronte a cui nulla ha potuto la minore contrazione delle chiusure che ha coinvolto 849 aziende in meno. A incidere maggiormente sullo stallo del comparto artigiano i bilanci negativi delle costruzioni (-828 imprese), dei trasporti e magazzinaggio (-568) e delle attività manifatturiere (-506). Secondo quanto rivelato dallo studio Movimprese inoltre nel primo semestre del 2013 è stato certificato un aumento della crisi di impresa con il 5,9% in più di aperture di procedure fallimentari corrispondenti a 6.456 imprese che hanno portato i libri in tribunale rispetto alle 6.095 aziende registrate nello stesso periodo dell'anno precedente.

Da "ItalPress.com" del 16 luglio 2013

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