Il bene comune insieme al profitto: in Italia crescono i casi di «buona» filantropiaBuona economia, cattiva economia: forse è azzardato pretendere di distinguerle in modo netto. Ma senza dubbio c'è modo e modo d'intendere il fare impresa e i suoi fini ultimi. C'è ad esempio chi prova ad avere lo sguardo lungo e la visuale ampia, pensando che un'impresa non può durare nel tempo se non contribuisce anche al benessere sociale e ambientale della propria comunità. E chi si limita a curarsi del solo risultato economico, magari di breve periodo. Finendo però per essere, più che imprenditore, un "prenditore" di risorse.
Il dibattito è aperto da sempre. A rilanciarlo è stato nelle ultime settimane Diego Della Valle, patron del Gruppo Tod's, che ha esortato gli imprenditori che anche con la crisi riescono a fare utili a occuparsi della loro comunità. Destinando una parte degli utili, l'1%, a progetti di solidarietà in favore del territorio: il cosiddetto welfare territoriale.
Molte le reazioni, positive, alla proposta. Anche perché esperienze di filantropia aziendale, di imprenditori "buoni" e lungimiranti, in Italia non mancano.[…]
Da "Avvenire" del 2 giugno 2013 (pag. IV)Leggi l'
Articolo - [
Scarica .pdf - 506 Kb][
Apri .pdf ]