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Start up: le novità dall'Italia in scena a Smau Business 2013
Immagine associata al documento: Start up: le novità dall'Italia in scena a Smau Business 2013 Startup e piccole e medie imprese, un connubio sempre più forte, così come emerge dalla tappa romana di Smau Business 2013. Per toccare con mano alcune delle novità in arrivo, e in qualche caso già disponibili in versioni beta, non serve andare lontano, i casi di eccellenza in Italia non mancano.
Cartina al tornasole del presente e prossimo futuro delle start up italiane è stata la prima edizione del Premio Lamarck, all'interno di Smau, assegnato a tre progetti italiani. Uno di questi è Buzzoole, dell'omonima start up napoletana che ha già fatto parlare di sè anche all'estero con recensioni che la indicano come una delle realtà da tenere d'occhio nel 2013. Si tratta di una piattaforma che utilizza la tecnica di Influence Engine Optimization per migliorare la propria presenza e influenza online, un "do ut des" fra internauti esperti in un qualche settore, dal cinema alla cucina, e aziende che hanno interesse a promuovere i propri prodotti.

Premiato anche Wanderio, da maggio disponibile in versione beta, un portale per organizzare spostamenti dall'uscio di casa fino alla destinazione selezionata e che promette versatilità e completezza, oltre che un'interfaccia pulita e semplice. Altro premio ad Arianna, start up di Rieti che ha lanciato aGesic, un'app già utilizzata da tre aziende che monitora tramite smartphone chi lavora da solo e in potenziali condizioni di pericolo.
L'innovazione italiana non si ferma qui. Tanti i progetti interessanti anche fra i finalisti. Ad esempio Infixit di Alioth, sistema di domotica per far dialogare la casa con internet con una semplice placca da infilare nella presa della corrente. L'Università e il Politecnico di Bari hanno, invece, sviluppato un interessante sistema di impronta digitale del cibo, in primis pugliese ma non solo, che dà ai produttori virtuosi una etichetta ulteriore di garanzia della provenienza dei prodotti D.o.p. (il progetto si chiama Apulian Food Fingerprint).

Da "TechEconomy.it" del 21 marzo 2013

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Data Pubblicazione sul portale: 21 Marzo 2013
Fonte: TechEconomy.it
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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