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Giornata per la parità retributiva: in Europa le donne lavorano 59 giorni a salario zero
Immagine associata al documento: Giornata per la parità retributiva: in Europa le donne lavorano 59 giorni a salario zero Le ultime cifre rese note oggi dalla Commissione europea parlano chiaro: il divario retributivo di genere, cioè la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne nell'UE, è ancora del 16,2%. In Italia, per fortuna, il divario è meno accentuato: la differenza salariale è infatti del 5,3%.
Questi dati sono stati resi noti in occasione della Giornata europea per la parità retributiva che nel 2013 si celebra il 28 febbraio in tutta l'UE: la data del 28 febbraio corrisponde al 59° giorno dell'anno, perché 59 sono i giorni che una donna dovrebbe lavorare in più per guadagnare quanto un uomo. Per aiutare a ridurre la disparità retributiva di genere la Commissione evidenzia le buone pratiche seguite da alcune imprese europee che si sono impegnate in questo senso. La Giornata europea per la parità retributiva è giunta alla sua terza edizione: la Commissione ha inaugurato la prima il 5 marzo 2011 (IP/11/255) e la seconda si è celebrata il 2 marzo 2012 (IP/12/211).
"La giornata europea per la parità retributiva serve a ricordarci le disparità di condizioni retributive che ancor oggi le donne subiscono sul mercato del lavoro. Anche se negli ultimi anni il divario si è ridotto, non c'è da rallegrarsi. Le disparità continuano ad essere considerevoli e il lieve livellamento cui assistiamo è in buona parte dovuto al fatto che gli uomini guadagnano di meno e non a un miglioramento delle condizioni salariali delle donne!", afferma Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia. "Il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro è sancito dai trattati dell'Unione fin dal 1957 e sarebbe ora di farlo valere ovunque. Perciò diamoci da fare per ottenere risultati concreti 365 giorni all'anno e non solo in occasione della Giornata per la parità retributiva!".

Gli ultimi dati del 2010 indicano un divario retributivo medio del 16,2% nell'Unione e confermano una lieve tendenza al ribasso rispetto al 17% e oltre degli anni precedenti.
Questa tendenza al ribasso è tuttavia riconducibile all'impatto della recessione economica che è stato più aspro nei settori a prevalente manodopera maschile (edilizia, ingegneria), nei quali i salari sono diminuiti in misura maggiore. Pertanto, questo lieve livellamento non è imputabile in generale ad aumenti della retribuzione femminile o a un miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne. Parallelamente, negli ultimi anni è salita la percentuale di uomini che lavorano part-time o a condizioni salariali meno favorevoli.

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Data Pubblicazione sul portale: 01 Marzo 2013
Fonte: Commissione Europea
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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