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L'OCSE indica la direzione per una crescita forte ed equa
Immagine associata al documento: L'OCSE indica la direzione per una crescita forte ed equa Secondo l'ultimo rapporto Going for Growth ("Obiettivo crescita") dell'OCSE, man mano che i paesi cercano di risollevarsi dalla crisi, stimolando la crescita e creando posti di lavoro, le riforme strutturali possono fare la differenza.
"La crisi ha agito come catalizzatore per le riforme" ha dichiarato il Segretario Generale dell'OCSE Angel Gurría, nel suo discorso a Città del Messico. "A volte le riforme possono essere impopolari, dolorose, ma sono sicuramente necessarie per rendere più forte, più sostenibile e più equa la crescita di lungo termine. Sappiamo che questi sforzi porteranno i loro frutti in futuro, ed è per questo che i governi devono mantenere questa dinamica delle riforme".

Il Segretario Generale ha presentato il rapporto a Città del Messico, insieme al ministro messicano delle Finanze Jose-Antonio Meade, in vista della riunione dei ministri delle finanze del G20 il 25‑26 febbraio, affermando che le raccomandazioni sulle riforme strutturali specificamente elaborate dall'OCSE per i singoli paesi sono applicabili in tutti i paesi del G20, mentre le loro economie si avviano ad uscire dalla crisi.

Da quando è stato lanciato per la prima volta nel 2005, il rapporto annuale Going for Growth individua sempre le priorità fondamentali in materia di riforme volte a rilanciare l'attività economica e aumentare il tenore di vita in ogni paese dell'OCSE. Dal 2011, il rapporto affronta anche il potenziale di riforma in Brasile, Cina, India, Indonesia, Russia e Sud Africa, diventando un elemento chiave del più ampio contributo dell'OCSE al Quadro del G20 per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata.

Il rapporto OCSE valuta e confronta i progressi che i paesi hanno compiuto nelle riforme strutturali a partire dall'inizio della crisi, sul periodo 2007-2011. Esso mostra che il ritmo delle riforme è aumentato nei paesi dove ce n'era più bisogno: i paesi europei più colpiti dalla crisi del debito sovrano, tra cui Grecia, Irlanda, Portogallo e, più recentemente, Spagna e Italia.

La nuova agenda di riforma europea è stata stimolata dalla necessità di risanare le finanze pubbliche e gestire meglio le pressioni della crisi del debito sovrano. Ciò ha portato i governi ad annunciare ed attuare riforme politicamente difficili ma molto ambiziose, in particolare nei settori dei sistemi pensionistici, delle politiche del mercato del lavoro e della liberalizzazione del mercato dei prodotti.

Going for Growth incoraggia i governi ad andare avanti con l'attuazione di misure volte a stimolare la creazione di occupazione, proseguendo al contempo il consolidamento fiscale. Ciò richiede, in particolare, di: escludere dai tagli di bilancio le politiche attive del mercato del lavoro; diminuire le barriere giuridiche all'ingresso sui mercati di imprese con un forte potenziale di creazione occupazionale a breve termine (come il commercio al dettaglio o i servizi professionali); e riformare i sistemi fiscali in modo che siano meno dannosi per l'occupazione e la crescita. I governi, inoltre, dovrebbero eliminare le spese fiscali che non promuovono la crescita, spostando la pressione fiscale verso il consumo, i beni immobili e le tasse ambientali.
Notevoli sono i vantaggi a lungo termine di tali riforme: lavori recenti dell'OCSE mostrano infatti che un programma di riforma ampio e ambizioso potrebbe aumentare la crescita del PIL di almeno un punto percentuale per i prossimi dieci anni in tutta l'area OCSE, offrendo allo stesso tempo benefici consistenti anche per le economie dei mercati emergenti.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 21 Febbraio 2013
Fonte: Il Portale del Lavoro Dignitoso
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche e Mercato del Lavoro, Lavoro e Formazione, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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