'Occupazione e forme di lavoro precario'

Immagine associata al documento: 'Occupazione e forme di lavoro precario' Il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha presentato ieri in conferenza stampa i dati del dossier "Occupazione e forme di lavoro precario" elaborato dal Coordinamento delle attività statistiche del Segretariato Generale del Ministero del Lavoro con l'obiettivo di fare chiarezza sulle nuove forme di occupazione, definendo i contorni quantitativi e qualitativi del fenomeno. Il dossier, che sarà disponibile nei prossimi giorni in versione integrale, è stato realizzato utilizzando dati affidabili e certificati: quelli occupazionali dell'indagine Istat sulle Forze di Lavoro del 2006 e quelli amministrativi degli archivi Inps.

In Italia sono 2.719.000 i lavoratori con contratti a termine nel 2006, pari al 13,1% dei dipendenti totali, una percentuale che se anche al di sotto della media europea, si caratterizza per un'incidenza particolare su alcune figure sociali (giovani e donne), per la presenza (a differenza degli altri paesi) di un'area di precariato anche nel lavoro autonomo (collaborazioni e prestazioni occasionali) . Da quanto emerge dalla ricerca, si riscontra tra i contratti a termine una percentuale piuttosto alta di occupati anche a part-time rispetto alla media degli occupati, un dato che secondo Stefano Patriarca,coordinatore del lavoro di ricerca, merita una riflessione più approfondita. L'indagine evidenzia, inoltre, come i lavoratori dipendenti a termine non agricoli che si trovano ancora in una situazione di flessibilità dopo 36 mesi dal primo contratto, siano circa un quarto del totale.

L'elemento che sembra emergere in modo preoccupante è non tanto il dato assoluto della precarietà, quanto il fatto che le attuali forme di flessibilità non sembrano garantire, dopo il primo accesso a termine, un percorso lavorativo di conversione in lavoro stabile. E' proprio nella difficoltà di consentire un'uscita dal lavoro precario per più di un quarto di coloro che accedono con queste forme al mercato del lavoro, che vi è un'anomalia da correggere nel funzionamento del mercato del lavoro italiano.

"Ma i dati realmente sorprendenti - ha affermato il Ministro Damiano - riguardano l'apprendistato". Oltre un terzo degli apprendisti, infatti, dopo tre anni è ancora a termine. Il Ministro ha quindi informato la stampa che il Governo intende aprire una discussione per affrontare il tema dell'apprendistato al fine di ricondurre questa modalità contrattuale alla funzione originaria che per natura gli spetta, quella di formazione.

Il Ministro Damiano ha sottolineato, infine, la necessità di considerare, nell'analisi come negli interventi volti a migliorare l'andamento del mercato del lavoro, le implicazioni che possono derivare dall'intersezione dei dati relativi al lavoro a termine con quelli relativi al lavoro sommerso.       -          
 
Riferimenti (ALT+"D")
Data Pubblicazione sul portale: 14 Novembre 2007
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Lavoro e Formazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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