Le Pari Opportunità non sono affatto pari, in Italia, ancora meno in Puglia. La condizione delle donne è tuttora subalterna nella società. Resta da fare tanto per garantire un'uguaglianza sostanziale.
È un "deficit di democrazia che va sanato, non solo con le parole, ma coi fatti, un problema di cui la politica deve farsi carico" ha sostenuto il presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe, intervenendo alla presentazione della "Road Map delle pari opportunità", in via Capruzzi, con la presidente della commissione alla parità della Regione Magda Terrevoli. Il rapporto, promosso dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali in occasione dell'anno europeo dell'uguaglianza di genere, sviluppa un sondaggio che ha coinvolto un campione di 3700 intervistati in tutto il Paese, uomini e donne da 15 a 50 anni. Una mappatura a 360 gradi della condizione femminile che boccia le aspettative di parità in tutti i settori, da quello sociale a quello lavorativo e politico. "Il bilancio è in rosso, le attese sono deluse - ha detto il presidente Pepe - l'indice di soddisfazione nelle risposte non ha quasi mi superato la sufficienza". Le esigenze principali delle donne:
Qualche progresso in Puglia si è registrato con le nuove leggi regionali: la disciplina sulla famiglia e il sistema integrato dei servizi sociali, segnalate dal presidente Pepe. Le donne hanno potuto collaborare alla stesura delle iniziative legislative, ha fatto presente la presidente della consulta femminile Mariella Carrieri: "l'aria sta cambiando in positivo. Rispetto alla precedente legislatura, gli organismi di parità sono stati coinvolti dall'assessore Elena Gentile e hanno portato un piccolo ma significativo contributo alle due leggi". Intanto, le negatività restano e sollecitano il "confronto in tutte le direzioni auspicato da Pepe. Sulla realtà generale del Paese pesa, ha lamentato il presidente del Consiglio regionale, il "bollettino di guerra della violenza sulle donne". Ogni due giorni una vittima in Italia: la brutalità subita è la causa di morte prevalente, dalle quindicenni alle cinquantenni. Più delle malattie". Un altro dato che deve fare riflettere, raccolto dal presidente Pepe: quasi il 22% del mondo femminile ignora ruolo e attività dei Consigli regionali". C'è tanto da fare e anche qui la strada è in salita. - |