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Accordo di programma per il salotto
Immagine associata al documento: Accordo di programma per il salotto Arriva al traguardo l'Accordo di programma per il distretto del salotto di Puglia e Basilicata. La firma a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, l'8 febbraio, a sette anni dai primi passi compiuti con il protocollo Scajola, tra Mise, le Regioni Puglia e Basilicata e Invitalia, partner tecnico. L'accordo dovrebbe impegnare risorse per 101 milioni di euro: 40 a carico del Mise, altrettanti della Regione Puglia e 21 della Basilicata. I fondi serviranno a conservare e consolidare le imprese murgiane del mobile imbottito (sono oggi un centinaio rispetto alle 500 del 2002), ad attrarre nuove iniziative imprenditoriali e a sostenere, ai fini del loro reimpiego, i lavoratori espulsi dalla filiera produttiva, colpita da una crisi senza precedenti. In cifre 8mila posti di lavoro persi tra il 2002 e oggi, da 14mila a 6mila, di cui la metà in cassa integrazione.

Gli interventi di riqualificazione saranno realizzati "sotto la regia del ministero" e a gestire l'Accordo di programma sarà un comitato a tre in rappresentanza del ministero e delle due Regioni, mentre Invitalia assicurerà il supporto tecnico. Entro 45 giorni dalla stipula dell'accordo, il comitato definirà - di concerto con Invitalia e i competenti uffici regionali - il piano attuativo complessivo dell'intervento pubblico sulla base dell'utilizzo ottimale dei vari strumenti agevolativi.
Il piano di riconversione non parte però da zero perché sono già state presentate a Invitalia manifestazioni di interesse per 450 milioni. Sulla firma dell'accordo tuttavia si incrociano lo scetticismo del gruppo Natuzzi - la crisi del comparto è stata soprattutto la crisi delle grandi imprese presenti nel distretto - e il no del sindacato. Al quartier generale di Santeramo sentono parlare di accordo di programma da moltissimo tempo: Pasquale Natuzzi ne sollecita la firma e l'attuazione da anni (per l'ennesima volta ancora nei giorni scorsi).

La reazione rasenta lo scetticismo: «Ci crederemo solo quando l'accordo sarà veramente firmato. Sono anni che facciamo la spola tra Roma e Santeramo e viceversa, comunicati stampa di qua e di là. Quando ci sarà la firma vedremo, anche perché nel nostro caso sarà risolto solo il caso di qualche esubero». La Uil invece annuncia che non firmerà l'accordo perché Natuzzi con il suo piano di tagli di personale e di 2 stabilimenti - denuncia Aldo Pugliese, segretario generale Uil - «violerebbe le prerogative alla base dell'Accordo di programma».
Confindustria non ammette altri ritardi: «Dobbiamo evitare il rischio - dice Angelo Bozzetto, presidente degli Industriali pugliesi - di far scomparire un settore trainante per lo sviluppo economico e sociale della regione».
Mentre l'assessore pugliese allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, accelera e ha fissato per martedì un incontro, a Bari, con le parti sociali per condividere la bozza di accordo.

Da "Il Sole24ore.com" del 01 febbraio 2013

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Data Pubblicazione sul portale: 01 Febbraio 2013
Fonte: Il Sole 24ore.com
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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