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P.a: arrivano quote 'rosa' in cda società non quotate, decreto in GU
Immagine associata al documento: P.a: arrivano quote 'rosa' in cda società non quotate, decreto in GU Rivoluzione 'rosa' in arrivo nelle società pubbliche. D'ora in avanti infatti, i cda e gli organi di controllo di tutte le società a controllo pubblico, non quotate, dalla Poste a Cdp, fino alle Fs, dovranno prevedere almeno un terzo di presenza femminile a partire dai prossimi rinnovi, un quinto se al primo mandato.
Lo prevede il regolamento di attuazione della legge 'Golfo-Mosca' pubblicato in Gazzetta ufficiale sulla 'parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle società, costituite in Italia, controllate da pubbliche amministrazioni'. Il provvedimento segna un importante passo avanti per il cosiddetto 'riequilibrio di genere' nelle posizioni direttive e apicali nelle società che fanno capo a tutte le amministrazioni dello Stato, compresi gli enti pubblici non economici nazionali e locali, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, le agenzie, le università e le scuole.

Il decreto detta tempi certi e modalità perché tutto questo avvenga, precisando però che per il primo mandato la quota riservata alle donne è pari ad almeno un quinto del numero dei componenti dell'organo. Il settore pubblico quindi, in materia di quote rose, viene equiparato così al privato.

Per quanto riguarda la corretta e puntuale applicazione della normativa, il testo prevede la vigilanza del presidente del Consiglio o del ministro delegato per le pari opportunità sul rispetto della normativa presentando al Parlamento una relazione triennale sullo stato di applicazione.
A tal fine, le società "sono tenute a comunicare al presidente del Consiglio dei ministri o al ministro delegato per le pari opportunità la composizione degli organi sociali entro quindici giorni dalla data di nomina degli stessi o dalla data di sostituzione in caso di modificazione della composizione in corso di mandato".

L'organo di amministrazione e l'organo di controllo, delle medesime società, sono obbligati a comunicare al presidente del Consiglio dei ministri o al ministro delegato per le pari opportunità la mancanza di equilibrio tra i generi, anche quando questa si verifichi in corso di mandato. In caso di inadempienza, la società viene diffidata a ripristinare l'equilibrio entro 60 giorni e, in caso di inottemperanza alla diffida, viene fissato un nuovo termine di 60 giorni. Ma se la società dovesse risultare ancora inadempiente, i componenti del cda o dell'organo di controllo decadono e "si provvede alla ricostituzione dell'organo nei modi e nei termini previsti dalla legge e dallo statuto".       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 30 Gennaio 2013
Fonte: LabItalia
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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