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World Economic Forum: investimenti privati motore della green economy
Immagine associata al documento: World Economic Forum: investimenti privati motore della green economy L'economia verde non è un'opzione fra le tante ma una necessità se si vorrà garantire uno sviluppo economico equo e sostenibile in grado di offrire standard di vita dignitosi agli oltre 9 miliardi di individui che popoleranno il pianeta nel 2050.
Un obiettivo che si potrà raggiungere solo attraverso la collaborazione fra settore privato, pubblico, società civile e organizzazioni internazionali, secondo Felipe Calderon, direttore della Green Growth Action Alliance che ha recentemente prodotto il suo primo rapporto, The green investment report, pubblicato in questi giorni a Davos dal World Economic Forum.
L'Alleanza, creata nel 2012 nel corso del G20 di Los Cabos, in Messico, si pone come obiettivo principale proprio quello di divulgare informazioni e di stimolare gli investimenti nel settore dell'economia verde.

Secondo i dati dell'Ocse, nei prossimi venti anni, oltre tre miliardi di persone si aggiungeranno all'attuale classe media mentre la domanda di energia aumenterà dell'85% entro il 2050. Gli investimenti verdi sono dunque indispensabili per un ammodernamento delle tecnologie e delle competenze che faccia fronte alle necessità del pianeta e della sua popolazione: secondo i dati del rapporto gli investimenti necessari per ammodernare le infrastrutture nei settori dell'agricoltura, dei trasporti, dell'energia e dell'approvvigionamento idrico si aggirano intorno ai 5 trilioni di dollari annui fino al 2020.

Un livello ancora fuori della portata, anche se l'incremento degli investimenti lascia ben sperare soprattutto per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo: dal 2007 ad oggi gli investimenti verdi dei paesi Ocse sono cresciuti del 10% mentre quelli dei paesi non Ocse del 27%. Complessivamente, nel 2011, gli investimenti globali sono aumentati del 17% rispetto all'anno precedente raggiungendo la cifra record di 257 miliardi di dollari, un aumento di sei volte rispetto al 2004 e del 93% rispetto al 2007. Nonostante questi dati siano incoraggianti non sono però ancora sufficienti considerando che gli investimenti maggiori avvengono ancora nei settori del vecchio regime energetico.

Invertire la tendenza è dunque essenziale secondo la Green Growth Action Alliance che invita i governi a non rinnovare i sussidi tutt'oggi esistenti a favore del vecchio regime energetico ed indirizzare invece gli sforzi nei settori dell'economia verde. Fra le raccomandazioni dell'Alleanza quella di promuovere prodotti e servizi verdi attraverso agevolazioni fiscali mantenendo al contempo una tassazione elevata sui combustibili di origine fossile. Gli enti pubblici devono dunque dotarsi degli strumenti necessari per attrarre gli investimenti dei privati che, da parte loro, non devono però attendere passivamente che il quadro delle regolamentazioni pubbliche raggiunga la perfezione. Le condizioni stanno infatti progressivamente migliorando come dimostra la crescita media degli investimenti del 33% dal 2004 al 2011.

La crisi economica internazionale non potrà, d'altra parte, permettere di allocare risorse pubbliche troppo generose nei nuovi settori. È per questo motivo che l'Alleanza individua negli investitori privati gli attori chiave di questo periodo di transizione fra i due regimi energetici. Un ruolo che dovrà essere adeguatamente supportato dal pubblico a partire dall'agevolazione nell'ottenimento dei finanziamenti e dal contenimento dei tassi di interesse sui capitali. I costi relativi al passaggio a un modello di crescita sostenibile sono, conclude l'Alleanza, decisamente più bassi rispetto al prezzo dell'inerzia che permetterebbe al vecchio regime energetico di continuare a procurare danni all'ambiente e all'economia.

Scarica il Rapporto The green investment report (in inglese)       - [Scarica  .pdf  - 713 Kb][Apri   .pdf ]       
Sito di riferimento: http://www.ilo.org/
Data Pubblicazione sul portale: 25 Gennaio 2013
Fonte: Il Portale del Lavoro Dignitoso
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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