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Dalle rinnovabili ai rifiuti, 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo
Immagine associata al documento: Dalle rinnovabili ai rifiuti, 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo L'Italia si allontana dall'obiettivo fissato dal protocollo di Kyoto quanto alle emissioni di gas serra. È quanto emerge dal Rapporto dell'Istat "Noi Italia. 100 Statistiche per capire il paese in cui viviamo", illustrato oggi dal presidente dell'istituto Enrico Giovannini.
Nel 2010 infatti le emissioni di gas serra sono aumentate del 2% rispetto al 2009 (501,3 milioni di tonnellate di CO2 equivalente). Si segnala uno scostamento del nostro Paese del 3,7% rispetto al valore dell'obiettivo. Peggio dell'Italia in Europa sono risultati Lussemburgo e l'Austria (scostamenti rispettivamente del 27,1 e 6,8 per cento) e Paesi Bassi (4,9 per cento). "Ci stiamo muovendo troppo lentamente, nonostante la crisi è cresciuta la distanza dall'obiettivo di Kyoto e da quello europeo del 20-20-20 al 2020" ha commentato il presidente Giovannini aggiungendo che i cambiamenti climatici "devono spingere l'Italia ad accelerare sull'ambiente".

Ma una buona notizia in materia ambientale e di cui poco si parla, ha sottolineato Giovannini, riguarda le aree protette comprese nella 'Rete Natura 2000' che coprono più del 21% della superficie nazionale e quindi collocano l'Italia al di sopra della media Ue del 17,9% nel 2012.
Altro dato rilevante riguarda il fatto che nel 2010, a ogni mille famiglie, sono state concesse 4,7 autorizzazioni per la costruzione di nuove abitazioni, corrispondenti a 372 m2 di superficie utile abitabile in nuovi fabbricati residenziali. L'indicatore è in forte riduzione rispetto al 2005 (quando era di 11,8 nuove abitazioni per mille famiglie). Questo andamento è comune al complesso dei paesi dell'Unione europea, che vede tra il 2005 e il 2011 un sostanziale dimezzamento dell'indicatore di riferimento.
Secondo il rapporto dell'Istat la raccolta differenziata è arrivata al 35,3% del totale dei rifiuti urbani raccolti nel 2010, registrando un aumento di 1,7 punti percentuali in più rispetto al 2009.

Nel 2010 comunque persiste ancora una forte differenza tra il Nord e il resto dell'Italia per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata: si passa dal 52,7% del Nord-est e 46,3% del Nord-ovest, al 27,1% del Centro fino al 21,2% del Mezzogiorno. Queste due ripartizioni incrementano in modo più consistente le rispettive quote (entrambe +2,2 punti percentuali) a segnalare un progressivo processo di convergenza territoriale.
L'obiettivo del 60% fissato per il 2011 è stato già raggiunto da Trento (60,8) ed appare perseguibile per Veneto (58,7), Bolzano (54,5) e Piemonte (50,7). Il Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia, l'Emilia-Romagna, la Sardegna e la Valle d'Aosta fanno registrare valori compresi tra il 40 e il 50%, mentre quote di raccolta differenziata inferiori al 15% si rilevano in Puglia (14,6), Basilicata (13,3), Molise (12,8), Calabria (12,4) e Sicilia (9,4). Le migliori performance rispetto al 2009 sono quelle delle Marche (+9,5 punti percentuali), dell'Abruzzo (+4,0) e della Campania (+3,4).

In materia di fonti rinnovabili, invece, nel 2011 in Italia la quota del consumo interno lordo di energia elettrica è pari al 23,8% (a fronte di un obiettivo al 2020 del 26%) e presenta un incremento di 1,6 punti percentuali rispetto all'anno precedente.
Nella distribuzione territoriale delle fonti rinnovabili si segnala la prevalenza dell'apporto idrico nelle regioni montuose e della fonte eolica nel Mezzogiorno; sostanzialmente uniforme sul territorio nazionale è lo sviluppo della produzione elettrica da biomasse, mentre la Toscana è la sola regione a produrre energia geotermica.

Da "Adnkronos.com" del 22 gennaio 2013

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Data Pubblicazione sul portale: 23 Gennaio 2013
Fonte: Adnkronos.com
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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