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Rossi resta nel Salento. Niente mobilità per i 138 dipendenti
Immagine associata al documento: Rossi resta nel Salento. Niente mobilità per i 138 dipendenti L'accordo sul rilancio della società

La crisi morde, sull'eolico il vento non soffia più, ma la Rossi spa non cede: «Restiamo a Lecce». Scongiurata la mobilità per i 138 operai, fino al 2 marzo in cassa ordinaria. Entro un mese, il nuovo piano industriale.
Il rilancio ha inizio. L'annuncio lo ha diramato ieri sera la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia al termine della riunione con Fiom, Fim e Uilm, l'azienda, rappresentata dall'amministratore delegato, ing. Giovanni Volpi, e la task force regionale. Già il 12 dicembre scorso, impegnata nella produzione di motoriduttori epicicloidali destinati all'eolico, l'azienda modenese, controllata dalla Svizzera Habasit, aveva fatto dietrofront dopo aver, poche settimane prima, presentato un quadro talmente drammatico da mobilitare la fabbrica, in sciopero otto ore il 21 novembre.
Ieri a Bari è stato raggiunto l'accordo definitivo. Qualcosa dev'essere, dunque, cambiato nel frattempo; non forse in termini di disponibilità delle commesse, ma di relazioni sindacali e industriali sicuramente sì. L'azienda rinvia la mobilita, infatti, non perché "domani" riprende a lavorare a regime, ma perché, con i sindacati, ha stabilito di ricorrere a una nuova massiccia dose di ammortizzatori sociali che, dal 2 marzo in poi, potrebbero non essere più "ordinari", bensì straordinari, per eventi improvvisi e imprevisti.
L'azienda ha un unico imperativo da eseguire: realizzare gli investimenti previsti dal contratto di programma siglato nel 2009 con la Regione che, prorogato al 2015, sarebbe scaduto quest'anno: 16,8 milioni di euro e agevolazioni per 5 milioni, con la previsione di 60 assunzioni. «Il mantenimento dei livelli occupazionali è uno dei principali impegni dell'accordo sottoscritto oggi. Tra gli altri punti, il mantenimento delle sedi a Surbo e il completamento degli investimenti previsti, nonostante la crisi», spiega la vicepresidente. Cautamente soddisfatti i sindacati: «Ora - dice il segretario generale della Fiom, Salvatore Bergamo - aspettiamo la presentazione il piano industriale che prevede il potenziamento dello stabilimento. Certo, la crisi c'è e dovremo affrontarla con gli ammortizzatori sociali, ma senza licenziare nessun operaio. Il contratto di programma verrà rimodulato. Grazie a Regione e task force per l'impegno profuso, grazie al sindacato e ai lavoratori tutti. Anche il mercato ora deve dare i segnali attesi».

Da "Nuovo Quotidiano di Puglia" del 17 gennaio 2013 (pag. XII)

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Data Pubblicazione sul portale: 17 Gennaio 2013
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche e Mercato del Lavoro, Rassegna Stampa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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