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Carcere, sottoscritto Accordo. Vendola: assordante il silenzio della politica
Immagine associata al documento: Carcere, sottoscritto Accordo. Vendola: assordante il silenzio della politica "Come il titolo di un famoso romanzo di Francoise Sagan, credo che questo atto che sottoscriviamo oggi rappresenti un raggio di sole nell'acqua gelida".
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine della sottoscrizione dell'Accordo Operativo tra Regione Puglia e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria - Provveditorato di Bari.
All'incontro hanno partecipato il Provveditore Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria Giuseppe Martone e gli Assessori regionali Elena Gentile e Alba Sasso.

"Noi cerchiamo di fare il possibile - ha spiegato Vendola - di accendere un riflettore sulla condizione del carcere e anche di operare perché si possa dare speranza, possibilità di formarsi professionalmente, magari di sperimentare forme di lavoro per chi è oggi in prigione. Purtroppo, il sovraffollamento delle carceri rappresenta una condizione insostenibile e disumana: l'Italia è osservato speciale dai consessi internazionali per la violazione dei diritti umani nelle nostre carceri".
"In Italia - ha proseguito il Presidente Vendola - abbiamo il picco storico dei suicidi e degli atti di autolesionismo: un carcere violento e disumano fa male all'intera società. Credo, invece, che bisogna occuparci di chi ha sbagliato e occorre garantire ai detenuti il diritto di poter ritornare in società e potersi reintegrare. Si tratta di rispettare una norma della nostra Costituzione che prevede l'umanità della pena e il carcere come un luogo di transizione verso la reintegrazione. Penso che dobbiamo avere umanità, intelligenza e penso che dobbiamo dare chance di vita a chi oggi è in carcere".
"Firmiamo con piacere questo accordo operativo - ha concluso Vendola - tuttavia, resta ancora assordante il silenzio della politica sul tema del carcere. Siamo oggi nella necessità di affrontare di petto il problema relativo a provvedimenti che possano deflazionare la realtà della popolazione dei detenuti, ma anche a provvedimenti strutturali di modifica della nostra cultura penale. Credo che non si può più trattare la questione dell'immigrazione come un problema di ordine pubblico e credo che non si possano più trattare le questioni della tossicodipendenza con gli esorcismi normativi che sono la causa di tanta inutile galera, per chi avrebbe bisogno non di agenti di polizia penitenziaria, ma di assistenti sociali e psicologi".

"Come Regione Puglia - ha evidenziato l'Assessore Elena Gentile - abbiamo deciso di costruire in questi anni percorsi di formazione e di inserimento lavorativo nelle carceri pugliesi. Oggi vogliamo continuare su questa strada, cercando di costruire una feconda relazione con il sistema d'impresa".

"Con questo Accordo - ha dichiarato l'Assessore Alba Sasso - raccogliamo tutte le esperienze che abbiamo già fatto in questi anni e diamo a queste buone prassi il senso di una continuità".       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 14 Dicembre 2012
Fonte: Ufficio Stampa Regione Puglia
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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