"E' noto che il nostro Paese è impegnato da tempo nel sostenere l'approvazione di questa misura che renderebbe obbligatorio il marchio d'origine su sette categorie di prodotti: tessile e abbigliamento, calzature, piastrelleria, ceramica e oggetti di vetro, articoli in pelle e cuoio, gioielleria, arredamento e illuminazione, accessori moda. Tutti settori prioritari del Made in Italy"- prosegue il Ministro Bonino - "E' altrettanto noto, tuttavia, che a fronte del sostegno della Commissione e oggi del Parlamento europeo, fa tuttora difetto in Consiglio la maggioranza di Stati membri necessaria all' approvazione, anche se nelle ultime settimane si registrano nuovi ed incoraggianti segnali di apertura da parte di alcuni dei nostri partners europei. Per questo il nostro lavoro continua a più livelli. È fondamentale il ruolo del Comitato italiano Made in che raggruppa sindacati, associazioni di categoria e di consumatori, così come il ruolo svolto in Europa dal sistema camerale (Assicor e ITF) e dall'organizzazione Made In For Trasparency supportate dal lavoro diplomatico delle nostre ambasciate". "Come si vede l'Italia è impegnata in prima linea in questa campagna" - conclude il Ministro Bonino - "che potrebbe segnare una rivoluzione commerciale a favore delle imprese europee e dei cittadini-consumatori. L'obbligo dell'etichettatura sulle merci extraeuropee è infatti prima di tutto una misura di trasparenza per chi acquista un prodotto e serve inoltre a ristabilire reciprocità nelle condizioni di accesso ai mercati poiché grandi paesi come USA, Giappone o Cina già impongono questo obbligo ai prodotti di importazione". - |