Il Consiglio dei ministri di venerdì 14 settembre 2012, ha approvato il regolamento che disciplina l'Autorizzazione Unica Ambientale. Ecco qui di seguito tre esempi che permettono di quantificare i risparmi che la riforma voluta dal governo Monti apporterà al mondo delle Piccole e Medie Imprese:
Impresa tipo A Impresa che attualmente richiede l'autorizzazione allo scarico di acque reflue, l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera e presenta la documentazione di previsione di impatto acustico: il risparmio stimato a seguito dell'introduzione dell'autorizzazione unica ambientale è di 861 euro. Impresa tipo B Impresa che attualmente richiede l'autorizzazione allo scarico di acque reflue e l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera: il risparmio stimato a seguito dell'introduzione dell'autorizzazione unica ambientale è di 439 euro. Impresa tipo C Impresa che attualmente richiede l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera e la documentazione di previsione di impatto acustico: il risparmio stimato a seguito dell'introduzione dell'autorizzazione unica ambientale è di 459 euro. In altre parole restando invariati i necessari livelli di tutela ambientale si riducono i costi: basti pensare che il costo complessivo annuo per le PMI delle più importanti autorizzazioni sostituite dall'AUA è stato stimato in oltre 1,3 miliardi di euro. Un risparmio che non è solo economico ma anche di tempo dato che grazie all'introduzione dell'AUA, in caso di mancato rispetto dei termini, è previsto il ricorso a una sorta di "commissario" della pubblica amministrazione che avoca a sé il fascicolo ed emette il provvedimento. Basterà così che le PMI che hanno meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro, presentino per via telematica allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) un'unica domanda per richiedere l'autorizzazione necessaria. - |