Emergenza clima, Pmi in prima fila

Immagine associata al documento: Emergenza clima, Pmi in prima fila L'artigianato e il sistema diffuso della piccola impresa si candida per aiutare l'Italia a uscire dall'emergenza clima. Anche ieri nel corso della seconda e conclusiva giornata della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici promossa dal ministero dell'Ambiente e organizzata dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Apat), i toni sono stati allarmistici: l'Italia oltre a essere indietro rispetto agli altri partner europei sulle politiche ambientali sarebbe anche a rischio salute. Il dato è del 3% di aumento della mortalità per ogni grado di temperatura in più, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Esperti e politici si sono alternati negli interventi, ma il coro è stato pressoché unanime.

«Nonostante le misure previste nella legge finanziaria per il 2007 e nell'ultimo Dpef dobbiamo constatare che siamo ancora troppo indietro rispetto ai nostri partner europei», ha detto il presidente del senato, Franco Marini. L'impegno per il clima de-ve diventare, ha proseguito Marini «una priorità nell'azione del governo» perché «nel quadro della globalizzazione, quello dei cambiamenti climatici è, probabilmente, il problema globale per eccellenza». Il presidente del senato ha aperto la tavola rotonda con ministri, opposizione, parti sociali e industria. In particolare il ministro dell'ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, si è concentrato sulla Finanziaria: «spero che Prodi ci possa dare notizie positive», ha detto. «Risposte importanti su questioni come frane e alluvioni». Il responsabile dell'ambiente e padrone di casa ha anche posto l'attenzione sulla necessità di un luogo di confronto che vada oltre la legislatura per riuscire a fare un piano per mettere in sicurezza l'Italia. Il tema dei cambiamenti climatici e delle rovinose conseguenze sui cittadini e l'economia italiana è di fondamentale interesse anche per il mondo delle piccole imprese. «Fa piacere constatare che i problema legati al clima siano balzati in primo piano nella di-battito politico del nostro paese», commenta Tommaso Campanile responsabile del dipartimento competitività e ambiente della CNA. «Tuttavia il governo deve agire con iniziative concrete e incisive», aggiunge, «constatiamo, invece, che spesso l'esecutivo rimane intrappolato dai molti interessi che si concentrano dietro alla questione emergenza clima».

Secondo la CNA, quindi, occorre una immediata inversione di marcia per recuperare il terreno perduto. «Avremmo dovuto ridurre i gas cliamalteranti del 13% e invece, sino a ora li abbiamo aumenti del 6%, il che ci costringe a accelerare i tempi per a tagliarli entro il 2020 del 20%», chiarisce Campanile. Dal canto proprio il mondo dell'artigianato e le pmi condividono da sempre i contenuti dal documento Onu e della comunità europea che ha indicato i criteri e gli obiettivi per uno sviluppo ecosostenibile.

«Su questo fronte chiediamo l'avvio di produzioni ecocompatibili, la generazione di energia da fonte rinnovabile e microgenerazione, la manutenzione ecocompatibile dei sistemi di produzione di energia», aggiunge Campanile. «Ci piacerebbe però che il governo e il parlamento», conclude, «dimostrino più coraggio nel fare scelte che si sottraggano ai compromessi e scoprano come interlocutori proprio il mondo della piccola e micro impresa in grado di dare loro sostegno e risposte positive».       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 14 Settembre 2007
Fonte: CNA
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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