Ha assunto oramai una dimensione "di sistema" l'impegno delle Camere di commercio per la lotta alla criminalità e per la legalità, nella convinzione che la costruzione di un mercato veramente libero e trasparente richieda l'impegno concreto e la collaborazione di tutte le istituzioni.
"Nel 2010 - ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, alla presentazione del Protocollo d'intesa tra Ministero dell'Interno e Unioncamere - l'insieme di Carabinieri, Guardia di Finanza, Pubblica Sicurezza, Prefetture, DIA, Ministero della Giustizia ha effettuato quasi 4 milioni di interrogazioni alle banche dati camerali, da oltre 36mila punti di accesso, per acquisire visure, bilanci e analisi della struttura societaria delle imprese coinvolte in attività di investigazione. Un contributo straordinario, impossibile da realizzare senza il supporto delle Camere di commercio. La firma di oggi vuole essere soprattutto un trampolino di lancio verso la costruzione di un sistema di informazione sulla legalità a livello territoriale, con la possibilità di migliorare le conoscenza e la lettura delle dinamiche dei fenomeni criminali".
Lo scorso anno sulla scia dell'impegno di alcuni territori, le Camere di commercio di Reggio Emilia, Modena, Crotone e Caltanissetta hanno sottoscritto un Protocollo d'intesa condividendo l'idea di monitorare i fenomeni di presenza delle mafie sui territori, sviluppare azioni strategiche di contrasto a tali fenomeni e rafforzare le collaborazioni con le istituzioni locali.
A livello nazionale, l'Unioncamere ha aderito a nome dell'intero Sistema camerale al Protocollo per la legalità già sottoscritto dalle quattro Camere di commercio e ha istituito il Comitato Nazionale per la Legalità, composto da Presidenti delle Camere e da rappresentanti delle Amministrazioni centrali (Ministeri dell'Interno, della Giustizia, dello Sviluppo Economico, Agenzia Nazionale per i beni confiscati, ABI) che sta operando su diverse tematiche:
- la nascita e l'animazione presso ogni Camera di commercio di Comitati locali per la legalità, promossi dalle Camere e costituiti con i Prefetti, le Autorità giudiziarie e le Associazioni di categoria, quale "luogo" per il dibattito e l'individuazione delle linee direttrici lungo le quali far muovere il percorso di attività camerale;
- la messa a punto, presso tutte le Camere, di una rete di sportelli per la legalità. Gli Sportelli si rivolgeranno prevalentemente a tutti quei soggetti che vivono in una situazione di indebitamento, di grave crisi finanziaria, in difficoltà economiche e più in generale a coloro che si trovino ad affrontare situazioni di illegalità.
- L'attivazione di un fondo finalizzato alla garanzia dei finanziamenti destinati alle cooperative sociali che gestiscono beni confiscati alle mafie. Tale fondo costituirebbe un sostegno fondamentale per favorire la realizzazione dei progetti di riutilizzo sociale ma potrebbe anche intervenire in caso di danni arrecati alle aziende dalle attività malavitose;
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• la promozione della "Giornata della legalità delle Camere di commercio", celebrata a livello nazionale e contestualmente anche a livello locale, diretta a comunicare l'impegno dell'intero sistema su questo fronte e a condividerlo con le associazioni, le imprese, le autorità locali, le associazioni antimafia e le forze dell'ordine.
Infine, l'Unioncamere ha contestualmente avviato un progetto con Libera (l'associazione riconosciuta dal ministero del Lavoro a cui aderiscono oltre 1500 associazioni nazionali e locali, cooperative sociali e circa 4000 scuole attive nei percorsi di educazione alla legalità democratica) diretto a supportare le Camere già impegnate o che avessero in animo di operare sul tema dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
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Protocollo d'intesa per la legalità
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