Verso la creazione di un Istituto europeo di innovazione e tecnologia

  L'Europa risulta essere in netto svantaggio rispetto ai più grandi concorrenti mondiali in materia di sviluppo tecnologico e innovazione: USA e Giappone. Tra le ragioni alla base di questo divario, emerge chiaramente un divario negli investimenti in ricerca e sviluppo, la mancanza di confini netti tra pubblico e privato e il rapido affermarsi di nuovi colossi, come la Cina e l'India.
L'idea di dotare l'Unione europea di un Istituto di tecnologia, concepito sul modello del celebre ITM statunitense (Istituto di tecnologia del Massachusetts), potrebbe essere un contributo importante per promuovere maggiormente in Europa innovazione e cultura imprenditoriale nella ricerca e nell'educazione e far sì che si attesti ai primi posti nella classifica dello sviluppo tecnologico. Proposto nel febbraio del 2005 dal Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, nel quadro della revisione di metà percorso della Strategia di Lisbona, il progetto sembra oggi poter diventare realtà.
In occasione della sessione plenaria di luglio del Parlamento europeo, la commissione parlamentare per l'industria si è espressa in favore della sua creazione ma occorrerà attendere la sessione plenaria di settembre per l'imprimatur finale. Il relatore della commissione parlamentare per l'industria, la ricerca e l'energia, il deputato finlandese Reino Paasilinna del gruppo socialista (PSE), sostiene fermamente l'urgenza di "puntare su quei settori che investono nella conoscenza", essendo l'innovazione il motore della crescita e dello sviluppo economico, nonché un incentivo per maggiore competitività. "L'innovazione non é altro che la sperimentazione di processi e invenzioni che possono essere applicate su più larga scala. In questo senso l'IET, puntando su educazione, ricerca e innovazione, costituirebbe una risorsa preziosa per le piccole e medie imprese", precisa l'eurodeputato finlandese. Per quanto riguarda finalità e struttura organizzativa, l'IET costituirebbe una sorta di rete di ricercatori per la promozione della cooperazione nel settore, che si affiancherebbe alle altre iniziative della Comunità europea per sostenere ricerca e innovazione. Con un bilancio derivato da finanziamento pubblico e privato, dell'ammontare di 2,4 miliardi di euro per il periodo 2008-2013, l'Istituto dovrebbe stabilire le priorità strategiche e coordinare le attività della struttura.
La proposta di creare un Istituto europeo di tecnologia non ha ricevuto un consenso unanime. Gli scettici temono che possa involontariamente competere con altre iniziative in atto e nuocere al funzionamento delle strutture di ricerca già esistenti. Paasilinna rassicura: "L'IET avrà una struttura indipendente e non c'é alcun motivo di temere eventuali cannibalizzazioni di compiti o finanziamenti assegnati ad altri progetti o programmi europei." La commissione ha deciso di rinominare lo IET Istituto europeo di innovazione e tecnologia perché rifletta lo scopo primario di innovazione. Una fase pilota dovrebbe precedere la trasformazione dello IET in organismo permanente dell'Ue.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 16 Luglio 2007
Fonte: www.europaregioni.it
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Ricerca e Innovazione Tecnologica, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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