Virtù e vizi del nuovo "Piano straordinario per il lavoro in Puglia 2011". L'analisi del programma, realizzato dalla Regione per fronteggiare la crisi occupazionale, è avvenuta ieri pomeriggio nell'aula magna dell'Itis Pacinotti durante un seminario di approfondimento organizzato dalla Uil. Al tavolo dei relatori erano presenti il Vice Presidente della Regione Loredana Capone, il docente di Diritto del Lavoro della facoltà di Economia di Bari Pasquale Chieco, il presidente della Scuola Edile Fabio De Bartolomeo, i segretari della Uil regionale e provinciale, rispettivamente, Aldo Pugliese e Giancarlo Turi, gli assessori alle Politiche del Lavoro comunali e provinciali, Dante Capriulo e Luciano De Gregorio. A moderare il dibattito il giornalista Fulvio Colucci. I 340 milioni di euro disponibili per gli oltre 52 mila destinatari potenziali, dicono tutti, potrebbe essere un buon incentivo per far ripartire un mercato del lavoro stagnante ma è emerso che i capitali e le politiche regionali devono essere supportati da azioni a largo raggio che solo il Governo può attuare con interventi a medio e lungo termine. "Il Piano - sottolinea Capone - è uno strumento importante ma ogni territorio deve puntare sulle sue vocazioni e sulla realizzazione di nuove attività. Esso nasce dalla consapevolezza di una grande difficoltà: non è facile riconvertire i lavoratori che oggi hanno gli ammortizzatori sociali, così come non lo è trovare altre aziende che facciano investimenti da noi". Il Vice Presidente della Regione spiega che "ci vuole l'aiuto del Governo perché l'attrazione degli investimenti si fa soprattutto a livello centrale".[...]

Da "Corriere del Giorno" del 26 marzo 2011 (pag. XII)       -